Il premier a Strasburgo per la chiusura del semestre europeo
“Credo che o l’Europa cambia marcia nell’economia o diventeremo fanalino coda di un mondo che cambia rapidamente. A nostro giudizio stiamo andando nella giusta direzione, ma dobbiamo fare di più. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, a credere nell’investimento sulla flessibilità.
Il mondo vuole più Europa, ma la percezione è stata di un’Europa centrata sull’economia, sui vincoli sui parametri e sull’austerità. Oggi possiamo dire che questo atteggiamento è stato un errore e il cambiamento impresso dalla Commissione Juncker andava immaginato negli ultimi sei anni e non negli ultimi sei mesi”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel suo intervento al Parlamento europeo a Strasburgo per la chiusura del semestre di presidenza italiana del Consiglio Ue. “E’ da registrare – ha aggiunto il premier – una sconfitta sul ’made in’: gli impegni che questo Parlamento come istituzione ha assunto non sono stati mantenuti. E’ incomprensibile la resistenza che alcuni Paesi stanno facendo”.
“C’è una demagogia imbarazzante nel dibattito europeo: c’è un’idea dell’Europa – ha continuato Renzi – che serve al mondo da un lato e dall’altro chi investe sulla demagogia e la paura e vuole rannicchiare i nostri valori in una fortezza. Lo spauracchio della demagogia può portare un decimale di voto in più ma se saremo leader sapremo accettare la sfida di far tornare l’Europa a fare il proprio mestiere”. ”Quando si pensa di difendere la nostra identità richiudendoci in fortezze in nome della sicurezza – ha concluso il presidente del Consiglio – dobbiamo dire che la libertà è la precondizione per la sicurezza. Non c’è sicurezza possibile senza libertà in Europa, aggiunge. I nostri nemici non potendo ucciderci puntano a cambiare il nostro modo di vivere: non possiamo consentirlo a nessuno”.