24 Maggio 2007
COMUNICATO STAMPA
Questo il risultato dello Studio INAIL sulle“morti bianche” a Catania e provincia
Sono le strade le principali responsabili delle “morti bianche” nel territorio etneo: nel 2006, su 21 infortuni mortali, il 38,1% è avvenuto in strada, mentre nel 2005 la percentuale è stata addirittura del 45,8.
I dati parziali del 2007, aggiornati allo scorso 28 marzo, rilevano due casi mortali, entrambi avvenuti sulla strada.
Nel territorio di Caltagirone, inoltre, gli infortuni mortali sono stati cinque nel 2006 ed uno (dato parziale) nel 2007.
Questa caratteristica, unica in tutta Italia, è il risultato dell’“Analisi del fenomeno infortunistico nella provincia di Catania” presentato questa mattina presso la sede INAIL dal Comitato Provinciale dell’Istituto.
All’iniziativa hanno partecipato il presidente del Comitato Provinciale INAIL Francesco Prezzavento, il presidente dell’apposita Commissione “Prima Sezione permanente” che ha curato lo studio, e direttore della Confesercenti etnea Alberto Sozzi, i componenti della Commissione Giovanni Runza e Salvatore Ognissanti, i componenti del Comitato Provinciale, e numerosi rappresentati delle organizzazioni datoriali e sindacali cittadine.
“Il nostro primo obiettivo – dichiara il presidente del Comitato Provinciale INAIL Francesco Prezzavento – è prevenire gli infortuni. Ecco perché, alla luce del nostro Studio, abbiamo già proposto a S. E. il Prefetto Anna Maria Cancellieri di convocare una Conferenza di Servizi, con la partecipazione di ASL 3, Ispettorato del Lavoro, ANAS, Provincia Regionale di Catania, enti locali proprietari delle strade comunali, Polizia Stradale, Carabinieri, e tutti coloro che hanno giurisdizione sulla circolazione stradale, per assegnare a ciascuno il compito di svolgere pienamente le proprie incombenze. Prevenzione, inoltre, significa anche salubrità ambientale e sicurezza degli impianti negli ambienti di lavoro: per questo chiediamo all’ASL 3 di continuare la sua collaborazione e di intensificare i controlli”.
“A Catania – aggiunge Alberto Sozzi, presidente della Commissione che ha elaborato lo Studio, e direttore della Confesercenti di Catania – lo scorso anno hanno perso la vita 21 lavoratori: gli infortuni mortali «in itinere» (cioè accaduti nel tragitto casa-lavoro e lavoro-casa) sono stati il 28,6%, mentre quelli classificati dall’INAIL come «incidente stradale» sono stati il 9,5%, per una percentuale totale del 38,1%. Nel 2005 il bilancio è stato ancora più tragico: i morti sono stati 24, di cui quasi la metà (il 45,8%) riconducibili alle strade-killer: il 25% per «incidente stradale» e il 20,8% per «infortunio in itinere»”.
“Non è un caso – prosegue Sozzi – che il maggior numero degli incidenti stradali si verifichino nelle tre fasce orarie collegate al lavoro: intorno alle 8:00 del mattino, intorno alle 12:00, e nell’orario più critico delle 18:00. Quanti altri lavoratori giovani e meno giovani dovranno morire anche nel nostro territorio prima che si mobilitino tutti i soggetti coinvolti nella Sicurezza sul lavoro?”.
Nel 2006*, gli infortuni sul lavoro denunciati nella provincia di Catania sono stati 6.792. La maggior parte dei lavoratori infortunati (5.995) operano nei settori dell’Industria, del Commercio e dei Servizi, mentre sono stati 350 gli incidenti denunciati dagli operatori agricoli, e 447 quelli che hanno coinvolto dipendenti statali.
Le nostre parole d’ordine sono “Lavoro chiaro in ambiente sicuro”. L’obiettivo della Commissione permanente INAIL è aumentare la comunicazione interna verso le Istituzioni Regionali, le imprese, i sindacati e gli stessi lavoratori, per renderli consapevoli che la sicurezza è fondamentale nella competizione del sistema produttivo regionale e provinciale.
*dati “in difetto”, non ancora consolidati: potranno aumentare in conseguenza del riconoscimento, da parte dell’INAIL, dell’«occasione di lavoro» che per legge deve connotare l’infortunio. Inoltre, un infortunio si definisce “mortale” quando l’evento luttuoso sopravviene entro i 180 giorni dall’incidente.
Altre informazioni
IN SICILIA
Nella nostra regione, il fenomeno infortunistico rappresenta il 3,6% del totale nazionale e fa registrare, rispetto all’anno precedente, una diminuzione del -2%.
Nel 2005 sono stati denunciati all’INAIL 33.756 infortuni sul lavoro, di cui 28.165 nel settore Industria e Servizi, 3.295 in Agricoltura e 2.296 tra i dipendenti dello Stato. Fra le città siciliane, Catania, Palermo e Messina sono quelle in cui si è verificato il maggior numero di infortuni, mentre nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna e Siracusa il numero di incidenti sul lavoro è cresciuto rispetto al 2004.
Strade ed autostrade siciliane
La rete stradale siciliana è costituita da:
– 591 km di rete autostradale (2° in Italia solo al Piemonte);
– 3.648 km di strade statali (1° sul territorio nazionale);
– 12.093 di strade provinciali (2° in Italia solo al Piemonte);
– 419 km di raccordi autostradali, per un totale di 16. 357 km
(dati 2003, fonte Aiscat, Anas, Ministero delle Infrastrutture e Trasporti).
Si intende “Infortunio stradale” quello avvenuto sulla pubblica via e causato da circolazione stradale, indipendentemente che si tratti o meno di infortunio “in itinere”. In questo concetto, è compreso sia l’incidente capitato all’autotrasportatore nell’esercizio della sua attività, sia l’investimento del pedone da parte di un autoveicolo quando ciò riguarda un lavoratore che si sta recando al lavoro e, quindi, va considerato “in itinere”.
Incidenti stradali in Italia
Ogni giorno in Italia si verificano in media 614 incidenti stradali, che causano la morte di 15 persone e il ferimento di altre 867 (dati 2004, fonte Istat).
L’Ufficio Stampa Confesercenti Catania
Francesca Marchese