Dal fisco alla Bolkestein, le richieste delle PMI a chi ci rappresenterà in Europa
In vista delle ormai prossime elezioni europee, Confesercenti ha predisposto un documento di proposte per un’Europa più a misura di PMI, che costituiscono la spina dorsale dell’economia del lavoro in Europa, contando per il 99,8% di tutte le imprese del vecchio continente.
All’interno di questo universo, le imprese dei servizi, del commercio e del turismo in particolare, svolgono un ruolo fondamentale nel rispondere ai bisogni dei cittadini europei, nel fornire prodotti e servizi. Il turismo nella UE, con circa 1,8 milioni di imprese e 9,7 milioni di occupati (il 5,2 % circa della forza lavoro totale), genera direttamente oltre il 5 % del PIL dell’UE e, se viene considerato anche l’indotto, il 12% dell’occupazione.
Negli ultimi anni, i politici a tutti i livelli hanno riconosciuto sempre di più l’importante ruolo delle PMI nella società europea e hanno compreso che le imprese di minori dimensioni detengono potenzialità sottovalutate e hanno esigenza di essere supportate. Tuttavia, nuovi approcci per riflettere su queste differenze, come il principio “Pensa innanzitutto al piccolo’’ e gli impegni assunti nello Small Business Act non sono diventati ancora realtà per le PMI.
Le PMI vivono nelle città, le qualificano, le rendono sicure e vitali, e sono un patrimonio da salvaguardare. E’ l’auspicio che inoltriamo a chi guiderà la nuova Europa.
Questi i dieci punti principali. Clicca qui per scaricare il documento integrale Confesercenti per le Elezioni europee_2019 (pdf)
- Realizzare pienamente gli impegni assunti nello Small Business Act.
- Predisporre regolamenti bancari che incentivino il prestito alle MPMI e non creino barriere per strutture bancarie locali a vocazione territoriale e non commerciali e sostenere le forme alternative di finanziamento come le piattaforme di prestito e gli investimenti di massa.
- Direttiva servizi da ricontrattare nel rispetto delle peculiarità in materia di commercio e turismo caratterizzanti i singoli paesi.
- Un Mercato Unico dell’Energia che lasci più spazio alla produzione decentrata di energia da parte delle PMI in maniera da ridurre i prezzi dell’energia, combattere i cambiamenti climatici e ridurre la dipendenza energetica dell’UE.
- Prevedere, per competere alla pari sul mercato unico, l’adozione di regimi speciali IVA per le piccole imprese al fine di semplificare gli adempimenti in tale ambito.
- Agire, nel breve termine, in materia di economia digitale, mediante l’introduzione di un’imposta sui servizi digitali (c.d. Digital Services Tax), così da consentire a tutti i soggetti, anche quelli di piccole e medie dimensioni, di sfruttare le opportunità offerte dal mercato digitale, in condizioni di equità ed equilibrio.
- Un’efficace lotta all’abusivismo, anche per le vendite in rete, accompagnata da una Web-Tax che garantisca parità concorrenziale, sono più che indispensabili.
- Sostenere il commercio sia all’interno di misure per la rigenerazione urbana, che per la formazione degli imprenditori, per renderli maggiormente in grado di affrontare le esigenze di innovazione.
- Introdurre misure e strumenti specifici a livello UE per promuovere l’eco innovazione nelle MPMI.
- Creare un quadro giuridico abilitante senza rigidità nell’organizzazione del lavoro che garantisca equità, trasparenza e parità di condizioni per tutte le imprese e che sia abbastanza flessibile, neutrale e a prova di futuro per i pionieri digitali.