Baretta: “Bene scudo, speriamo di non doverlo usare”
La Commissione Ue ha dato il via libera a un piano di sostegno pubblico alle banche italiane, da attivare da parte del Governo per fronteggiare le turbolenze dei mercati. “Adesso abbiamo un ombrello, se piove abbiamo modo di proteggerci. Ovviamente speriamo di non doverlo usare”. Secondo Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia con delega alle banche, quelle che arrivano da Bruxelles sulle garanzie pubbliche sono “buone notizie. Dopo giorni di effettiva turbolenza – spiega in un’intervista alla Stampa – c’è un messaggio esplicito ai mercati e agli investitori che la situazione italiana è sotto controllo e lo è con la condivisione dell’Europa”.
L’intesa raggiunta comporta “la possibilità di intervenire di qui a sei mesi con una garanzia dello Stato, a favore di prestiti obbligazionari emessi dalle banche. Si tratta di uno strumento importante perché stiamo all’interno dello schema degli aiuti di Stato per cui non occorre chiedere un permesso preventivo”, spiega Baretta, che nega un aumento del debito pubblico: “E’ solo una garanzia, che non incide sul debito perché non implica un esborso immediato di risorse”.
Sul fronte delle sofferenze bancarie “si ragiona sul potenziamento del fondo Atlante“, dice Baretta. Un ‘Atlante 2′ “ai fini della nostra strategia non cambia molto. Se nascesse un fondo ‘Atlante 2′ potrebbe essere dedicato esclusivamente alla gestione delle sofferenze e non anche dei salvataggi come ’Atlante 1′ è stato costretto a fare con le due banche venete, operazione che ha tra l’altro ne prosciugato le disponibilità”. ”E’ chiaro – conclude il sottosegretario – che le due cose, la possibilità di emettere garanzie pubbliche e la creazione di un mercato dei crediti deteriorati, ci consentono di affrontare i sei mesi del dopo Brexit abbastanza tranquillamente“.