Il Segretario Generale di Confesercenti, ospite di 24Mattino, risponde alle domande di Maria Latella e Simone Spetia
Pagamenti elettronici e utilizzo del contante, questi i temi di 24Mattino di lunedì 16 settembre, trasmissione di Radio24 condotta da Maria Latella e Simone Spetia.
Ospite il Segretario Generale di Confesercenti Mauro Bussoni.
“Siamo sempre stati più che favorevoli ad un maggiore utilizzo della moneta elettronica. Il problema è che la moneta elettronica costa, costa molto e il costo è inversamente proporzionale alla quantità di utilizzo. Più è micro l’impresa, meno movimentazione si fa e più costa il Pos e l’accettazione della moneta elettronica. Bisogna fare in modo che l’utilizzo della moneta elettronica sia prima di tutto veloce per quanto riguarda i pagamenti, in particolare quelli piccoli, non costi nulla alle micro-imprese“, le parole di Bussoni.
“Negli altri paesi si pagano le chewing gum, le caramelle con la carta di credito, anche questo deve avvenire da noi però abbiamo anche un problema di infrastrutture: non dappertutto abbiamo il 4G, non dappertutto abbiamo la banda larga, non tutte le imprese sono attrezzate però pensiamo che nel corso degli ultimi anni, dal 2016 al 2018, il numero di POS abilitati è passato da 2 a 3 milioni. Vuol dire che comunque la rete ha risposto, anche senza penalizzazioni e sanzioni, al fatto che è bene modernizzare la propria attività. Un bravo imprenditore deve avere il Pos per forza, perché deve comunque saper rispondere ad un cliente che vuole pagare con la carta di credito“.
“Noi diciamo di più – continua il Segretario Generale di Confesercenti – si dia un incentivo, un credito di imposta del 2% e le banche facciano da sostituti di imposta per quanto riguarda lo Stato e favoriamo questo tipo di utilizzo. Non hanno senso le penalizzazioni: se si pone una penalizzazione sul prelievo di contante si favorisce il nero, si evita di far versare i soldi in banca. Non ha senso. Lo Stato si deve porre come obiettivo quello di favorire la moneta elettronica con dei crediti di imposta che oltretutto si tramutano in maggiori possibilità di acquisto, favoriamo anche finalmente una ripresa del mercato interno e dei consumi“.
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