Il Commercio registra il maggior numero di aperture, 25,3% del totale…
”Ad agosto sono state aperte 16.265 nuove partite Iva, il 6,5% in meno rispetto all’anno precedente”.
Lo comunica il Ministero dell’Economia spiegando che “sembra consolidarsi la tendenza degli effetti derivanti dalle nuove forme contrattuali introdotte dal ‘Jobs act’, accompagnate dagli incentivi fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato, che sembrano aver continuato a favorire la costituzione di rapporti di lavoro dipendente, rispetto a rapporti di lavoro autonomo con partita Iva”.
“Fanno capo a persone fisiche – spiega il Tesoto – il 77,2% delle nuove partite Iva, a società di capitali il 17,5% e a società di persone circa il 4%, mentre la percentuale dei “non residenti” e “altre forme giuridiche” è pari all’1,2%. Rispetto ad agosto 2014, si rilevano decisi decrementi di aperture per le forme societarie: società di persone -19,4%, società di capitali -11,1%; calo più contenuto, invece, per le persone fisiche(-4,7%)”.
“Riguardo alla ripartizione territoriale – prosegue il MEF – circa il 42% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,7% al Centro ed il 36,1% al Sud e nelle Isole. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, i pochi aumenti di aperture di partite IVA sono localizzati in Provincia di Trento (+11,9%), Abruzzo (+6,4%) e Sardegna (+3,8%). Invece le flessioni più consistenti si sono verificate in Basilicata (-22,4%), Lazio (-12,2%) e Toscana (-11,5%)”.
“Con riferimento alla classificazione per settore produttivo – conclude il Ministero – il Commercio registra, come di consueto, il maggior numero di aperture di partite Iva (25,3% del totale), seguito dalle Attività professionali (11,4%) e dall’Agricoltura (10,4%). Rispetto ad agosto dello scorso anno, tra i settori principali si osserva un aumento di aperture nell’Istruzione (+11,7%), incrementi più contenuti per la Sanità (+2,1%) e le Attività immobiliari (+1,8%), mentre le flessioni più evidenti si registrano nei Trasporti (-18%), Edilizia (-13,3%) e Servizi d’informazione (-12,2%). Il 47,6% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni e il 34,1% a soggetti tra 36 e 50 anni. Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno tutte le classi di età accusano cali di aperture, principalmente la più giovane (-6,8%)”.