Bonus 80 euro da spesa a sgravio. Resta nodo coperture
Con i superammortamenti la manovra attesa al consiglio dei ministri di giovedì si arricchisce di un altro tassello, a cui aggiungere anche la probabile trasformazione del bonus da 80 euro da spesa a sgravio fiscale. Ma con l’elenco di misure ad aumentare sono anche le coperture necessarie, sulle quali resta ancora qualche incognita. Se il governo dovesse infatti inserire nella legge di stabilità tutti i punti emersi finora, l’importo salirebbe ad oltre 28 miliardi.
Il Parlamento ha già dato il via libera ad utilizzare il deficit fino al 2,4% del Pil l’anno prossimo (circa 17,9 miliardi), sfruttando il più possibile la flessibilità europea, ma a Bruxelles la partita resta ancora – almeno in parte – da giocare. Il disco verde della Commissione non è infatti prevedibile al momento su tutto l’importo, ma solo sulle clausole riguardanti le riforme e gli investimenti, lasciando temporaneamente da parte invece la più complessa ed articolata questione migranti, da cui l’Italia puntava ad ottenere uno 0,2% di deficit. Circa 3 miliardi insomma, senza i quali la flessibilità utilizzabile si riduce a meno di 15. In questa cifra vanno però considerati anche i 5 miliardi destinati al piano di investimenti cofinanziati dall’Ue: al netto le coperture apparentemente disponibili scendono quindi ancora, a circa 10 miliardi. A queste devono comunque aggiungersi circa 7 miliardi di spending review, probabilmente un miliardo dalla riforma dei giochi e, secondo le stime più ottimistiche, altri 3 miliardi di entrate dovute nel 2016 alla voluntary disclosure. In tutto 21 miliardi, che non basterebbero però se nella manovra dovessero entrare tutte le misure di cui si è parlato in questi giorni, a partire da quelle più in bilico, flessibilità delle pensioni e rinnovo della decontribuzione per i nuovi assunti.