Legge di stabilità, ecco le misure previste al tavolo del Cdm

Dal part time per over 63 a ‘superammortamenti’ e taglio Ires per imprese. Anche povertà e Sud tra le soluzioni inserite

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Si riunisce, oggi alle 12.30, il Consiglio dei ministri per il varo della Legge di stabilità. Part time per gli over 63 e intervento fiscale in due tempi per le imprese, prima con i superammortamenti e poi con il taglio dell’ Ires. L’aumento della no tax area per i pensionati e un’ ulteriore stretta del 10% alle spese per gli uffici dei ministeri. Sarebbero queste le ultime soluzioni inserite nella legge di stabilità in arrivo al Consiglio dei Ministri di oggi, e già illustrata dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La manovra sarà di circa 27-30 miliardi.

Ecco in sintesi le misure che arriveranno oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri, riportate dall’ANSA:
- 2,5 MLD PER OPZIONE DONNA E PART TIME OVER 63: è una delle ipotesi dell’ultima ora. Al posto della flessibilità in uscita, potrebbe arrivare il finanziamento (con 100 milioni l’anno) del part time per chi si trova vicino all’età della pensione. Sul fronte previdenziale dovrebbero invece essere confermate lo sblocco di ‘opzione donna’ (in totale per i due interventi, per 3 anni, servono 2,5 miliardi) e la settima salvaguardia per gli esodati che però potrebbe non coprire per intero la platea dei 26mila interessati già individuati alla Camera. In arrivo anche una ‘mini-proroga’ della decontribuzione con un sistema di ‘decalage’(dimezzato nel 2016, per andare a esaurirsi nel 2018) e la detassazione degli incentivi legati alla produttività.

- CANONE TV ‘IN BILICO’, SI STUDIANO PIU’ RATE: l’arrivo del canone in bolletta, in chiave anti-evasione, potrebbe non essere inserito nel testo base della legge di Stabilità, ma arrivare durante l’iter parlamentare. Si studia la possibilità di suddividerlo in più rate. Abbassato a 100 euro porterebbe comunque un ‘tesoretto’ da 500 milioni.

- SUBITO SUPERAMMORTAMENTI, POSSIBILE IRES IN 2 TEMPI: in manovra ci saranno sicuramente i ‘superammortamenti’, cioè la possibilità di dedurre il 140% di quanto speso per il rinnovo di beni strumentali (costo circa 1 miliardo), che dovrebbe ‘assorbire’ la Guidi-Padoan, e che dovrebbe valere già da metà ottobre. Il taglio dell’Ires (di 2-2,5 punti) invece potrebbe arrivare in un secondo momento. Il ‘pacchetto’ imprese comprende anche credito d’imposta per ricerca e sviluppo, sostegno del Made in Italy ed ecobonus per le imprese. Novità anche per le nuove partite Iva con un forfait al 5% sotto i 30.000 euro.

- CONFERMATI ECOBONUS, POSSIBILE AMPLIAMENTO: confermato l’ecobonus al 65% anche per le famiglie. Si sta ancora valutando se allargare lo sconto all’edilizia popolare e alla rimozione dell’amianto o alla sicurezza antisismica.

- VIA TASI, NO AGGRAVI SU SECONDE CASE: resta il ‘piatto forte’ della manovra. Costa circa 5 miliardi, compresi Imu e Irap agricola e dell’Imu sugli imbullonati. I Comuni saranno interamente compensati, senza aumenti di tasse sulle seconde case. Niente da fare, invece, per l’unificazione di Imu e Tasi sulle seconde case. In arrivo un allentamento del patto di stabilita’ interno per circa 750 milioni.

- CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA: il governo si e’ impegnato a sterilizzare circa 16 miliardi di aumenti Iva e di tagli lineari agli sconti fiscali. Se la copertura sarà ‘in deficit’, grazie alla flessibilità Ue, sarebbe ‘una tantum’, e poi andrebbero comunque trovare, per il 2017, risorse strutturali per bloccarle. Copertura strutturale servirà anche all’aumento di accise previsto al posto del reverse charge Iva, bloccato per ora con i primi proventi della voluntary disclosure. Per il 2016 il rientro dei capitali dovrebbe essere cifrato 2-2,5 miliardi.
Altri 900 milioni potrebbero arrivare dalla revisione delle tasse sui giochi, mentre con il rinvio della gara del Lotto si potrà contare su altri 700 milioni per il 2016.

- SPENDING ‘SOFT’: la revisione della spesa dovrebbe fermarsi a 6 miliardi (compresi 2 miliardi di minor aumento per la sanità). Difficili i tagli alle tax expenditur, che potrebbero essere del tutto rinviati (tranne forse una sforbiciata alle agevolazioni per l’agricoltura) cosi’ come quelli ai ministeri.
Possibili tagli semi-lineari e l’introduzione di altre clausole.

- SANITA’, STRETTA COSTI STANDARD E 2 MLD DI MINOR AUMENTO: il fondo sanitario nazionale aumenterà di 1 solo miliardo (arrivando a 111 miliardi contro i 113 previsti), riduzione da gestire anche con una stretta sull’applicazione dei costi standard per gli acquisti. Partita ancora aperta per ottenere 900 milioni ‘extra’ per precari e nuovi Lea.§

- MASTERPLAN PER IL SUD E INVESTIMENTI: al vaglio interventi ad hoc per il Mezzogiorno, sul quale dovrebbe essere incentrato il piano di cantieri da 5 miliardi da mettere in moto nel 2016, che il governo sta mettendo a punto per ‘giustificare’ a Bruxelles la richiesta di flessibilità per gli investimenti.
Tra le misure sostenute dai governatori e parlamentari del Sud (anche dal ministro Orlando) quella di sgravi rafforzati per le assunzioni e fino al 2020, facendo leva sui fondi (già disponibili) del Piano di azione e coesione (Pac).

- PIANO POVERTA’: dovrebbe avere una ‘dote’ tra 500 milioni e 1 miliardo, da destinare alle famiglie con figli. Ci si concentrerà, infatti, sulla povertà infantile.

- P.A., CONTRATTI E NODO ESUBERI PROVINCE: per il rinnovo del contratto le risorse a disposizione sarebbero 300 milioni l’anno per il prossimo triennio (ma si punta a portarle a 400). In arrivo anche misure per gestire i circa 19mila esuberi delle Province. Ancora in dubbio interventi sulle partecipate locali.

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