L’evento è stato risentito nelle province di Macerata, Ancona, Pesaro, a Perugia, in Abruzzo e, in modo lieve, a Roma
Non svanisce l’incubo terremoto per gli abitanti del Maceratese. Una scossa di grado 4.6 – come riferisce l’Ingv dopo una prima valutazione di 4.7 – con epicentro a 2 km da Muccia (Macerata), la più potente dall’ottobre 2016, si è verificata alle 5:11, seguita da almeno tre repliche tra il 3 e il 4, riportando la paura tra la popolazione. Non risultano al momento comunque feriti.
Dopo il forte sisma del Centro Italia del 2016, nella zona di Muccia la terra era tornata a tremare con frequenza e intensità già da alcuni giorni. In particolare, il 4 aprile se ne erano registrate una di magnitudo 4 alle 4:19 e una di magnitudo 3.6 alle 20:41. L’epicentro di questa ultima scossa di magnitudo 4.7 è stato a 53 km da Perugia, 65 da Terni e 85 dall’Aquila.
“L’evento è stato risentito in un’ampia zona, in particolare nella zona a nord-est dell’epicentro, nelle province di Macerata, Ancona, Pesaro, in Umbria a Perugia, Abruzzo, nel Lazio e, in modo lieve, a Roma”, spiega l’Ingv.
La forte scossa ha causato ulteriori danni nelle case lesionate a Pieve Torina (Macerata) dove le scuole oggi resteranno precauzionalmente chiuse e si stanno verificando le condizioni delle casette. In corso accertamenti sulle poche case rimaste agibili a Muccia dove ora è crollato anche il piccolo campanile della chiesa del ‘600 Santa Maria di Varano.
Trenitalia ha deciso di sospendere a scopo precauzionale la circolazione lungo la linea interna Civitanova Marche-Macerata per effettuare controlli sulla tenuta della strada ferrata. A Muccia, 920 abitanti di cui 550 sistemati nelle soluzioni abitative d’emergenza e solo 120-130 residenti in case agibili, le vibrazioni hanno fatto tremare le Sae con caduta di oggetti e persone che si sono riversate in strada.
“La nostra preoccupazione è che anche le pochissime casa rimaste agibili divengano inagibili – dice il sindaco di Muccia, Mario Baroni – avremmo ulteriori sfollati e problemi. Speriamo che ciò non avvenga e di far rimanere a casa le persone, È caduto però il campanile della chiesa del ‘600 Santa Maria di Varano che era già inagibile”.
In paese c’è “paura e insicurezza a causa delle scosse continue – ammette il primo cittadino -, altre superiori a 4 si erano verificate nel gennaio dello scorso anno”.
“Ulteriori danni rispetto a quelli già avuti” ci sono stati anche a Pieve Torina, riferisce il sindaco Alessandro Gentilucci, “la popolazione è molto provata. Si ricomincia con i sopralluoghi per verificare che la tenuta statica degli edifici sia adeguata. Siamo in giro da stamani – conclude – con l’auto della protezione civile per verificare i danni”. Al momento non risultano persone ferite.
“Il terremoto e le repliche rientrano nel margine settentrionale della sequenza che si è attivata il 24 agosto 2016 – ha detto il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) Carlo Doglioni. È normale che una sequenza che ha mobilitato un volume così grande duri a lungo. Per una sequenza che ha mobilizzato un volume più piccolo, come quella legata al terremoto dell’Aquila del 2009, sono stati necessari tre anni per tornare a un’attività con valori confrontabili a quelli precedenti all’evento. È quindi possibile che la sequenza che si è attivata nell’agosto 2016 duri ancora non meno di un anno.