“L’intervento del sistema delle garanzie dei Confidi – ha detto il presidente Vivoli – può assicurare alle PMI quei flussi di credito necessari a garantire la ripresa”.
In un periodo caratterizzato da un contesto economico che ha fiaccato ed in molti casi a messo in crisi molte imprese, Italia Com Fidi, ha svolto stamani la propria assemblea annuale presentando un bilancio di tutto rispetto che segna un utile netto di 501.349 euro e garantito flussi finanziari alle imprese nel 2015 per 841 milioni di euro.
Già questa è una notizia. Le piccole e medie imprese da sempre caratterizzate da bassa capitalizzazione hanno trovato in questi anni di pesante crisi che ha ridotto il PIL di oltre 9 punti, in Italia Com Fidi, la società consortile di Confesercenti, un punto di riferimento teso a favorire l’accesso al credito necessario per affrontare le difficoltà e oggi consolidare i timidi segnali di ripresa in atto.
Italia Com-Fidi è una società consortile, iscritta nell’elenco speciale ex art 107 del TUB e quindi soggetto vigilato dalla Banca d’Italia. E’ promossa da Confesercenti Toscana, ma oggi ha una vasta e radicata presenza su buona parte del territorio nazionale e la proprietà è in mano a 66.255 soci che hanno sottoscritto un capitale sociale di 56.550.000 euro.
La presentazione del bilancio 2015 avviene in un contesto attraversato da un vero e proprio “tsunami” nel mondo bancario e da una contrazione dei prestiti al complesso della clientela ed in particolare alle piccole e medie imprese ed alle famiglie. Del resto è un fatto che il nostro Paese sia oggi quarto nell’eurozona, dopo la Grecia, Cipro e l’Irlanda, per crediti deteriorati o in sofferenza. Dopo la “cura” della Banca Europea “oggi il sistema bancario nel sui complesso, ha detto Massimo Vivoli presidente della società e presidente nazionale di Confesercenti – ma è stretto dai vincoli nella concessione dei crediti e l’intervento del sistema delle garanzie dei confidi può, se opportunamente valorizzato, dimezzare il tasso d’insolvenza sul Fondo Centrale di Garanzia e garantire alle PMI quei flussi di credito necessari a garantire la ripresa e lo sviluppo della nostra economia”
“L’attività economica, nel 2015, ha ripreso a crescere a ritmi attorno all’o,8%, – ha detto ancora Vivoli – accompagnati da segnali congiunturali significativi come l’aumento della produzione industriale, il rafforzamento dell’indice di fiducia delle famiglie e delle imprese. Crescono, anche se timidamente, i consumi interni e mostrano un graduale riavvio gli investimenti. L’aumento del reddito disponibile e i bassi tassi d’interesse rafforzano, inoltre, anche la ripresa dei mutui immobiliari. Altri timidi segnali si riscontrano nelle dinamiche dei livelli di occupazione”.
“Venendo al bilancio che abbiamo presentato – ha poi aggiunto Emilio Quattrocchi l’Amministratore Delegato d’Italia ComFidi – registriamo un decremento dei flussi operativi assai marginale, rispetto ai nostri competitors che in alcuni casi registrano invece una flessione a doppia cifra. Ad ogni modo segnaliamo segnali incoraggianti per quanto riguarda l’operatività ad assorbimento patrimoniale, mentre continua la diminuzione di quelli a valere sull’operatività surrogata”.
“Gli sforzi della società consortile di diventare sempre più un operatore su scala nazionale hanno dato i loro frutti” ha sostenuto Quattrocchi. “La nostra attività nel 2016 sarà tesa a rafforzare la presenza capillare nelle aree principali del Nord Italia, senza peraltro trascurare quelle verso le aree meridionali dove abbiamo già nel 2015 segnali positivi”.
Il radicamento territoriale di Italia Com-Fidi e soprattutto il rafforzamento patrimoniale sono la migliore garanzie che oggi sono stati al centro dell’Assemblea. Questi i dati: Il Capitale sociale, interamente versato, è di 56.550.000 euro suddiviso 205.818 quote possedute da 66.255 imprese. Il patrimonio netto e di Euro 92.253.728 e quello di vigilanza è di 87.940.962.
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