Indagine Assoturismo Confesercenti-CST: nel weekend d’apertura dell’estate previste 5,5 milioni di presenze e 700 milioni di consumi turistici

Bene località balneari e città d’arte. Veneto, Toscana e Liguria le più ‘prenotate’. Messina: “Archiviate preoccupazioni di elezioni estive, ma delusione per la mancata istituzione del Ministero del Turismo”

 

Estate 2018, buona la prima. Le previsioni per il weekend del 2 giugno – l’appuntamento che apre la stagione estiva – sono all’insegna dell’ottimismo, con circa 5,5 milioni di presenze stimate, sugli stessi livelli dell’anno 2017 (anche se nel 2017 avevamo un giorno in più di ponte) e che complessivamente produrranno consumi per oltre 700 milioni di euro. Le presenze si concentreranno soprattutto nel sistema ricettivo ufficiale (oltre 4 milioni) ai quali si devono aggiungere 1,5 milioni circa di presenze in altre strutture ricettive (locazioni turistiche, case di proprietà, ostelli religiosi, etc…). A contribuire alla crescita sono soprattutto gli stranieri, ma si registra un aumento anche del flusso di italiani. Le città d’arte e le località marine, per questo ponte, si confermano mete apprezzate sia dalla domanda italiana sia dai mercati esteri, anche se i visitatori stranieri sono orientati in particolar modo verso le nostre capitali artistiche.
I dati emergono dalla analisi della disponibilità di camere sui vari portali delle OTA; infatti, in base al monitoraggio del CST la saturazione dell’Offerta Ricettiva Nazionale Disponibile Online per il periodo del 2 giugno (dal 1 al 3 giugno 2018 – 2 notti) dovrebbe attestarsi a circa l’82%, con punte più elevate per le località balneari e le città d’arte e cultura del paese.
Le destinazioni. La tendenza positiva della domanda turistica è attesa in tutte le aree del Paese, con valori percentuali più alti nel Nord Est e nel Nord ovest; positivi anche, per questo ponte, i valori del Centro Italia. A farla da padrone sono le località balneari dove si rileva un tasso di occupazione delle camere disponibili online intorno all’86%; dati importanti anche per alcune località lacuali che si aggirano intorno ad un tasso di occupazione fra l’84% ed l’86%. Anche per le città d’arte, soprattutto – ma non solo – le più grandi, si rileva un tasso di occupazione delle camere intorno all’85%, con punte in alcune città che superano il 90%. Bene anche Roma, dove risultano già riservate l’86% delle stanze rese disponibili sui portali web. Veneto e Toscana sono anche le regioni che registrano le percentuali più elevate di camere già riservate, superiore all’86%, circa 3 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale. Seguono Liguria (85%), Campania e Friuli (all’84%). Nel Centro si registrano valori in crescita rispetto alla rilevazione del 2017, soprattutto in Umbria (75%), Marche e Molise, entrambe al 70% e Abruzzo con il 68%.
“Le possibili ricadute della crisi politica sono state uno degli elementi di maggior incertezza per gli operatori turistici in questo periodo”, spiega Vittorio Messina, Presidente Assoturismo Confesercenti. “Le previsioni smentiscono i nostri timori, e archiviata la preoccupazione di elezioni nel periodo estivo, ci auguriamo che il turismo italiano quest’anno possa replicare i risultati del 2017, anno dei record. Deludente, però, è l’assenza di un ministero dedicato al Turismo: ci avevamo creduto, avrebbe fatto bene al settore, dando un punto di riferimento importante alle imprese. Speriamo che il turismo non rimanga anche questa volta la cenerentola dell’agenda politica”.

 

 

 

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