La ricetta del Fondo: meno tasse e aiuti alle famiglie per accelerare la crescita economica
L’Fmi rivede al rialzo la crescita dell’Italia. Dopo il +0,9% del 2016, il pil italiano salirà dell’1,5% nel 2017 e dell’1,1% nel 2018, ovvero 0,2 e 0,1 punti percentuali in più rispetto alle stime di luglio. La previsione attesa del Fondo per il 2017 è in linea con quella contenuta nella nota di aggiornamento del Def, mentre per il 2018 le stime del Fmi sono più basse di quelle del governo, che prevede anche per il prossimo anno un +1,5%.
Meno tasse e aiuti alle famiglie. E’ questa la ricetta suggerita dall’Fmi all’Italia per accelerare la crescita economica. Al nostro Paese, spiega il World Economic Outlook, servono “aggiustamenti fiscali graduali, accompagnati da misure favorevoli alla crescita”. Per questo motivo, a fronte di un orientamento fiscale “generalmente neutro atteso per quest’anno nelle economie avanzate, l’Fmi si aspetta, invece, per l’Italia un allentamento”. Tra le raccomandazioni degli economisti dell’Fmi all’Italia ci sono il taglio del cuneo fiscale, la revisione della contrattazione salariale per riallineare le retribuzioni alla produttività ed un miglioramento nel settore della Pubblica amministrazione. L’Fmi chiede, inoltre, all’Italia di attuare una serie di misure volte ad agevolare le famiglie. Innanzitutto, eliminando quelle norme fiscali che oggi scoraggiano un secondo reddito all’interno dello stesso nucleo familiare. In questo senso, l’Istituto propone di favorire il lavoro delle donne: agli economisti del Fondo appare cruciale assicurare alle famiglie assistenza all’infanzia a prezzi accessibili.
C’è poi il capitolo lavoro: l’Fmi sottolinea che il tasso di disoccupazione in Italia cala, ma resta a due cifre: nel 2017 scenderà all’11,4% dall’11,7% del 2016. Nel 2018 calerà, invece,all’11,0%. Il tasso di disoccupazione in Italia, precisa, è superiore alla media dell’area euro, dove la disoccupazione scende dal 10% del 2016 al 9,2% nel 2017 per continuare a calare nel 2018 all’8,7%.
Infine, anche sul fronte dei conti pubblici le stime contenute nel World Economic Outlook si discostano da quelle del governo italiano che nella nota di aggiornamento del Def ha stimato un debito al 131,6% nel 2017 e al 130% nel 2018. Nelle previsioni del Fmi, invece, il debito pubblico italiano sale al 133% del pil nel 2017 dopo il 132,6% del 2016, stimando un calo del debito al 131,4% nel 2018 e al 120,1% nel 2022. Il deficit scenderà quest’anno al 2,2% dal 2,4% del 2016, per poi attestarsi all’1,3% nel 2018.
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