La quarta ondata getta un’ombra sulla ripresa. I timori legati all’evoluzione della pandemia iniziano ad incidere sulla fiducia delle famiglie, che a novembre registra, per la prima volta da luglio, la flessione di un punto. Un calo dovuto proprio al peggioramento delle valutazioni sul clima economico complessivo e su quello futuro, su cui chiaramente incide la prospettiva di una riacutizzazione dell’emergenza sanitaria.
Così l’Ufficio economico Confesercenti commenta il dato della fiducia di imprese e consumatori a novembre.
Le rilevazioni dell’Istat si riferiscono alla prima metà del mese, e quindi non fotografano le reazioni agli aumenti dei contagi registrati negli ultimi giorni. E’ dunque probabile che il calo di fiducia dei consumatori prosegua anche il prossimo mese. Bisogna fare in modo che questa incertezza non si traduca in minore spesa delle famiglie, e che il prossimo Natale sia uno spartiacque per un ritorno più stabile alla normalità. Per questo bisogna scongiurare nuove restrizioni e chiusure delle attività economiche durante il periodo delle feste invernali, il più importante dell’anno per il turismo e per le vendite dei negozi, già ‘drenate’ dalla concorrenza dell’online. Un nuovo stop sarebbe esiziale per decine di migliaia di attività, che ancora non si sono riprese stabilmente, ponendo un’ipoteca pesantissima sulla ripresa dell’economia: già oggi la paura della quarta ondata rischia di cancellare 5,5 miliardi di euro di consumi nei prossimi tre mesi. Un incubo da scongiurare con ogni mezzo possibile, a partire dalle terze dosi: serve un grande sforzo organizzativo per accelerare le somministrazioni, ci sono milioni di italiani che vogliono anticipare per passare le feste in tranquillità.
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