Una delegazione della FAIB Confesercenti Sicilia guidata dal Presidente reg. le FAIB Stello Bossa e dal Coordinatore Reg. le FAIB Salvo Basile, sono stati ricevuti insieme ai referenti di Fegica CISL e Figisc Confcommercio, dall’Assessore Regionale alle Attività Produttive Mariella Lo Bello. L’incontro, fortemente voluto dalla categoria, è stata l’occasione per rappresentare le criticità che minacciano il futuro di oltre 7.500 addetti del settore della Distribuzione carburanti della regione Sicilia, ma anche per approfondire possibili misure di contrasto nei confronti di gravi anomalie che ostacolano il corretto funzionamento del mercato. In particolare, afferma Salvo Basile, si registra in seno alle disposizioni contenute nel Decreto prodotto dall’Assessorato, previsto dall’art. 49 comma 3 della Legge Regionale n. 3 del 2016, la volontà di riposizionare il quadro normativo di riferimento a livello locale, in un rapporto di maggior coerenza con le prescrizioni comunitarie contenute nella Direttiva servizi la 123 del 2006. Un segnale importante da parte dell’Assessorato che segna una discontinuità rispetto alle scelte assunte dai precedenti Governi, fortemente apprezzata dalla categoria, la quale denuncia come il perpetuarsi di strategie commerciali adottate dalle Aziende petrolifere, che prevedono l’introduzione del prezzo cosi detto low cost per il carburante venduto con modalità self, si ponga in netto contrasto sia con la norma vigente in materia di discriminazione del consumatore finale ma anche con le norme di sicurezza e tutela dell’incolumità dell’individuo e dell’ambiente. È difatti inaccettabile precisa Basile, che la rete distributiva dei carburanti si pieghi a distorte logiche commerciali in forza delle quali un portatore di disabilità o di bisogni speciali, solo per il fatto di non poter scendere dalla vettura per fare carburante da se non ha la possibilità di accedere al prezzo più basso praticato sulle modalità di rifornimento fai da te. Occorre di certo affrontare nel merito tali argomenti, dichiara il Presidente della FAIB Sicilia Stello Bossa, e trovare tempestive soluzioni in grado di dare più adeguate risposte al mercato. Non si comprende infatti, la ratio in forza della quale, in un settore merceologico come quello degli idrocarburi, prodotti altamente infiammabili e cancerogeni si permetta, e cosa ancora più grave si incentiva con politiche di prezzi al ribasso, il ricorso a forme automatizzate di vendita dei carburanti. Già il considerando 56 della 123 del 2006 – Direttiva servizi - prevede la possibilità di porre limitazioni alla libera iniziativa economica e privata quando ciò è funzionale alla tutela degli interessi imperativi di ordine superiore, come la salvaguardia dell’ambiente e della salute dell’individuo. Un principio, che oggi già trova applicazione in molti comparti, come ad esempio la vendita dei tabacchi o dei super alcolici. Prodotti la cui vendita non può avvenire al di fuori di precise modalità. Oggi invece si permette, che in stazioni di servizio sguarnite della presenza del gestore si possa fare carburante da se, senza la supervisione sapiente di figure altamente professionalizzate in grado di intervenire nel caso di comportamenti, da parte degli automobilisti, che possono cagionare danno all’ambiente e alle persone. Un modello della Distribuzione carburanti, che c’è chi tenta di piegare verso forme sempre più “selfizzate” a danno della sicurezza e della tenuta dei livelli occupazionali. Accanto a tali questioni, rispetto alle quali la categoria pone grande fiducia nella sensibilità dimostrata dall’Assessorato che si è reso propenso a intervenire con misure ancora più stringenti rispetto a quelle già pianificate, bisogna elevare i livelli di guardia – dichiara il Direttore della Confesercenti Sicilia Michele Sorbera – per contrastare in maniera più incisiva il fenomeno dell’illegalità soprattutto nei settori in cui circolano grandi interessi economici come la filiera dei carburanti. Si registra difatti, precisa il Presidente della Confesercenti Sicilia Vittorio Messina, il rafforzamento di fenomeni illegali che agiscono, prevalentemente, attraverso l’importazione di prodotto adulterato e l’evasione Iva perpetuata con frodi carosello o falsi crediti. Un sistema – sottolinea Messina – che sta mettendo in ginocchio la parte sana della rete, la quale chiede un intervento tempestivo e risolutivo da parte di tutti gli Organi preposti al controllo del territorio, affinché si provveda a ristabilire un percorso di legalità in grado di restituire ad ogni livello certezza del rispetto delle regole.