Flessibilità anche per prevenzione, dice ancora, non slegata da ricostruzione
I ripetuti terremoti dall’agosto scorso sono sì “eventi eccezionali” ma producono “effetti continuativi” e “di questo aspetto non può non tenersi conto, anche in sede europea” nella valutazione dei conti.
Lo ha ribadito il presidente della Corte dei Conti Arturo Martucci di Scarfizzi inaugurando l’anno giudiziario. “Quindi – ha detto - la prevenzione non appare del tutto slegata dalla ricostruzione perché si tratta di programmare una protezione contro effetti drammatici di eventi sismici che presentano carattere di potenziale continuità”.
Il presidente della Corte dei Conti ha indicato “il rischio di dispersione dei finanziamenti europei. L’utilizzo dei fondi strutturali per il settennio 2007-2013 (la cui contabilizzazione dei pagamenti si è chiusa al 31 dicembre 2016) ha registrato una percentuale di questi ultimi di poco superiore all’80%”.
Il presidente ha annunciato, inoltre, che la Corte intende “focalizzare l’attenzione sulle cause che stanno ritardando il pieno avvio della nuova programmazione 2014-2020 in relazione alle diffuse carenze di ordine istituzionale, amministrativo e tecnico. La ancora insufficiente incapacità di spesa delle risorse comunitarie e la conseguente perdita di tali fondi appare in stridente contrasto con le difficoltà economiche che il Paese affronta, specialmente per gli investimenti pubblici”. Altra nota dolente ha osservato il magistrato, “sono le frodi comunitarie, dovute in più dell’80% dei casi, nel 2015, a uso scorretto dei fondi strutturali”.
“Occorre tener conto “della ancora fragile ripresa dell’attività produttiva nazionale, soprattutto in relazione ai vincoli di finanza pubblica che derivano all’Italia dall’appartenenza all’Unione europea e alla moneta unica” ha concluso il presidente della magistratura contabile.