Conti pubblici / Nel 2014 scende il Pil (-0,4%) e sale la pressione fiscale: è al 43,5%

 Cresce anche il debito: 132,1%, record da ’95. Scende il saldo primario, ora è l’1,6%

tasse-2014

La pressione fiscale complessiva nel 2014 è risultata pari al 43,5%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al 2013. Lo rende noto l’Istat in un comunicato. Nel 2014 le entrate totali delle amministrazioni pubbliche sono aumentate dello 0,6% rispetto all’anno precedente (+0,1% nel 2013). L’incidenza sul Pil è pari a 48,1%. Le entrate correnti hanno registrato una crescita dello 0,9%, risultando pari al 47,7% del Pil. In particolare, le imposte indirette sono aumentate del 3,3%, riflettendo prevalentemente l’incremento del gettito dell’Iva e l’introduzione della Tassa sui Servizi Indivisibili (Tasi). Le imposte dirette sono risultate in diminuzione dello 0,9%, per effetto della marcata riduzione dell’Ires, in parte compensata dalla moderata crescita delle imposte sostitutive.

I contributi sociali effettivi hanno segnato un leggero incremento (+0,6%) rispetto al 2013. Il deciso calo delle entrate in conto capitale (-21,3%) è da attribuire principalmente alla riduzione delle imposte in conto capitale, a causa del venir meno del versamento una tantum dell’imposta sostitutiva sul riallineamento dei valori contabili ai principi internazionali Ias.

Nel 2014 il rapporto deficit/Pil e’ aumentato al -3% dal -2,9% del 2013. Il rapporto tra questo e debito pubblico, invece, nello stesso anno si e’ attestato al 132,1%, toccando i livelli massimi dal 1995, inizio delle serie.

Il saldo primario, ovvero l’indebitamento netto al netto della spesa per interessi, è risultato positivo e pari a 25.942 milioni di euro, con un’incidenza sul Pil dell’1,6%. Nel 2013 era stata pari al 1,9%. Lo rende noto l’Istat.

Il saldo di parte corrente è stato positivo e pari a 2.718 milioni di euro, a fronte dei 1.204 milioni del 2013. Tale miglioramento – spiega l’istituto – è il risultato di un aumento delle entrate correnti di circa 6,9 miliardi di euro e di una crescita delle uscite correnti di circa 5,4 miliardi.

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