Mario Attinasi è stato rieletto all’unanimità presidente di Confesercenti Palermo: questo l’esito dell’assemblea tenutasi ieri al Grand Hotel piazza Borsa del capoluogo siciliano che ha anche nominato la presidenza provinciale, il collegio di garanzia e dei revisori dei conti e i delegati all’assemblea regionale e a quella nazionale. “Ringrazio tutti i nostri associati per la fiducia che mi hanno dimostrato – ha detto Attinasi – sono stati anni impegnativi ma ricchi di soddisfazioni, grazie alla preziosa collaborazione dei tanti collaboratori e di un rinnovato gruppo dirigente. Guardiamo al prossimo quadriennio con grande fiducia, consapevoli delle sfide che ci attendono non solo per la città ma per tutta l’area metropolitana”. Nel corso della sua relazione, Attinasi ha analizzato lo stato di salute dell’economia italiana con un particolare focus su Palermo. Tra il 2007 e il 2015 la spesa delle famiglie è calata di oltre 57 miliardi di euro, la pressione fiscale si attesta al 43%, il tasso di disoccupazione è all’11,5%, quello della disoccupazione giovanile è giunto al 33,9%. A Palermo e in provincia il numero delle imprese continua a essere in calo: il saldo negativo fra aperture e chiusure, che a febbraio 2017 faceva segnare quota 202, è di gran lunga più negativo rispetto a quello del 2016 e del 2015, specie nel settore del commercio al dettaglio. “Numeri che non possono che impensierirci e che rendono urgenti adeguate contromisure – ha continua il presidente di Confesercenti Palermo – chiediamo alle istituzioni di abbattere la pressione fiscale, di siglare un nuovo patto col mondo delle imprese attraverso la detrazione totale, di investire con decisione sul turismo quale strumento di ripresa dell’economia e, nel nostro territorio, di valorizzare i negozi di vicinato e puntare sul decoro e sulla pulizia, creando una rete tra i comuni dell’area metropolitana che valorizzi al meglio le nostre ricchezze. Confesercenti rimarrà al fianco delle imprese e tutelerà i loro interessi, consapevoli che una città con meno negozi è anche una città meno bella e meno sicura”. “Siamo di fronte a sfide difficili – ha detto Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia – come il consolidamento dell’offerta turistica, il rilancio del commercio di prossimità, l’offrire servizi di qualità ai nostri associati. Le associazioni svolgono un ruolo fondamentale di ascolto delle istanze delle imprese che rappresentano, ma spesso a livello regionale è mancata un’interlocuzione con la politica a cui chiediamo un impegno preciso, che non sia fatto solo di parole. La Sicilia non può andare avanti per emergenze, ma dobbiamo puntare sulla programmazione. Chiediamo inoltre che si intervenga sul sistema delle Camere di Commercio, dando pari dignità alle aziende e intervenendo sui conti”. Il presidente Messina ha anche rilanciato il progetto del Centro commerciale naturale 2.0, che prevede la realizzazione di una rete wi-fi nei centri storici cittadini grazie alla partecipazione dei commercianti e mediante l’inserimento di informazioni sulle attività economiche.“È un momento importante per la nostra associazione – ha aggiunto Michele Sorbera, direttore regionale e provinciale di Confesercenti – abbiamo vinto la sfida accettata nel novembre 2013 di risollevare questa federazione, il nostro lavoro è stato apprezzato a livello nazionale e regionale ed è stato possibile anche grazie ai nostri collaboratori. Confesercenti oggi è più forte, è trasparente e autorevole, con numeri in crescita e proiettata al futuro”.L’assemblea è stata presieduta dal vicepresidente uscente di Confesercenti Palermo Giovanni Tornatore ed è stata introdotta dai saluti istituzionali del Sindaco metropolitano Leoluca Orlando, del Vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Giuseppe Lupo e del Presidente della Camera di Commercio di Palermo e Enna Alessandro Albanese.“Con Confesercenti abbiamo cercato in questi anni di realizzare una intesa sulle parole e sul linguaggio – ha detto Orlando – Ho trovato in Confesercenti la consapevolezza dell’esigenza di un cambio culturale a cui si accompagna un cambio nell’offerta economica e dei servizi. Palermo oggi ha la fisionomia di una città aperta e accogliente nei confronti dei turisti e questo comporta scelte e sacrifici, ma guardando a un miglioramento complessivo che rende accettabili i disagi di oggi. Vi chiedo di immaginare proposte che per il prossimo anno, in occasione di Manifesta, rafforzino anche la nostra autostima di cittadini”.“Il tema che le istituzioni e le parti sociali devono affrontare è quello dello sviluppo – ha dichiarato Lupo – alcune scelte rispetto a come investire i fondi comunitari vanno condivise. Confesercenti sotto la guida di Attinasi, Messina e Sorbera è riuscita ad aprire un dialogo con le istituzioni, in modo intelligente, ponendo questioni importanti come il sommerso nel settore del turismo. Grazie per la vostra collaborazione, oggi la politica da sola non ce la fa e bisogna unire le forze creando sinergie. Bisogna abbassare la pressione fiscale e aiutare le imprese, anche con i fondi comunitari, per finanziare il credito d’imposta“.“Ringrazio Confesercenti sia per l’invito, sia per il contributo alla mia elezione a presidente della Camera di Commercio – ha aggiunto Albanese – grazie all’intuizione di unire le forze di 14 sigle che è stata vincente. Nella prossima giunta riconosceremo il ruolo di Confesercenti e il contributo offerto a favore delle imprese, grazie ad alcune battaglie portate avanti a livello nazionale e locale”. Il dibattito durante l’assemblea è stato arricchito dagli interventi di numerosi delegati, tra i quali Gerino Sanfilippo, Vito Minacapelli, Corinna Scaletta, Francesca Costa e Salvatore Limuti.