L’istituto di statistica: nei primi 10 mesi export +3,5% su anno e +1,6% in volume
Si flettono lievemente, mese su mese, le esportazioni a ottobre (-0,4%), mentre le importazioni sono stazionarie con variazione nulla (+0,0%). Il surplus commerciale è di 4,8 miliardi in calo se confrontato al dato dell’ottobre del 2014 quando registrò +5,3 miliardi. Lo dice l’Istat nella sua rilevazione mensile. La flessione congiunturale dell’export è la sintesi dell’aumento delle vendite verso i mercati Ue (+0,7%) e della diminuzione verso i mercati extra Ue (-1,7%). La stazionarietà congiunturale dell’import risente invece dell’ampia flessione in valore dei prodotti energetici (-5,5%). Nei primi dieci mesi dell’anno le esportazioni registrano un incremento tendenziale pari a +3,5% in valore e +1,6% in volume. La crescita in valore è sostanzialmente bilanciata tra paesi Ue (+3,5%) e paesi Extra Ue (+3,7%). La crescita delle importazioni è pari a +3,3% in valore e +7,0% in volume.
La diminuzione congiunturale dell’export nell’ultimo trimestre (-3,0%), dice ancora l’Istat, più marcata per l’area extra Ue (-5,8%) rispetto a quella Ue (-0,7%), è diffusa a tutti i raggruppamenti di prodotti, a eccezione dei beni di consumo durevoli (+0,7%). A ottobre comunque il calo tendenziale dell’export (-1,4%) si ridimensiona (-0,1%) se corretto per i giorni lavorativi. Le flessioni più ampie si rilevano per Mercosur (-33,9%) e Russia (-20,6%). La dinamica delle vendite verso i paesi Ue (+1,2%) è positiva anche se di intensità moderata, Francia (+3,1%) e Romania (+9,9%) sono in accelerazione rispetto al loro tasso di crescita medio da inizio anno.
In forte diminuzione invece le vendite di prodotti petroliferi raffinati (-19,7%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-14,3%). Si segnala invece una marcata crescita dell’export di autoveicoli (+24,7%). E sempre a ottobre 2015 la stazionarietà tendenziale dell’import è dovuta alla marcata flessione dei valori medi unitari (-4,5%) che è trainata dal forte calo dei prezzi medi dei prodotti energetici (-27,6%). I volumi importati sono infatti in ampia espansione (+4,7%). La crescita degli acquisti in valore è sostenuta per i beni di consumo durevoli (+11,8%) e strumentali (+9,3%). In forte flessione tendenziale , prosegue l’Istat, gli acquisti dall’India (43,3%) e l’import di prodotti petroliferi raffinati (-38,3%) mentre si registra un ampio aumento degli acquisti dai paesi Eda (+29,9%) e delle importazioni di autoveicoli (+21,3%).