A giugno 2015 le esportazioni verso i paesi extraeuropei calano dell’1,6 rispetto al mese precedente, mentre le importazioni extra Ue crescono del 5,4%.
Lo rileva l’Istat, che registra, per il secondo trimestre una dinamica congiunturale ”lievemente positiva” dell’export con un aumento dello 0,5% dovuto al boom dei prodotti energetici (+33,7%).
Nel confronto con giugno 2014 le vendite estere sono in ”marcata crescita” (+9,1%), condizionate da effetti di calendario. Al netto di questi, il progresso è del 5,6%.
Il calo congiunturale delle esportazioni investe tutti i raggruppamenti principali di beni, a eccezione dell’energia (+12,3%). I beni di consumo durevoli (-5,3%) e i beni strumentali (-3,2%) presentano la flessione più marcata.
La crescita congiunturale dell’import, estesa a tutti i comparti, è particolarmente accentuata per i beni strumentali (+13,5%) e l’energia (+6,7%).
Nel primo semestre 2015 entrambi i flussi commerciali presentano una crescita tendenziale, più sostenuta per le esportazioni (+6,6%) che per le importazioni (+1,3%). Al netto della componente energetica (-22,8%), si rileva per l’import un tasso fortemente positivo (+13,5%).
A giugno si registra un avanzo commerciale di +2,3 miliardi di euro. Nel primo semestre 2015, il saldo con i paesi extra Ue raggiunge +13,9 miliardi, a fronte di +9,3 miliardi registrati nello stesso periodo del 2014.
Nei primi sei mesi dell’anno il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici è di +29,4 miliardi (+30,5 miliardi nel 2014).
Nel mese di giugno 2015, i mercati di sbocco più dinamici sono Turchia (+27,1%), Stati Uniti (+23,4%), Giappone (+14,8%) e Svizzera (+9,1%); le vendite verso la Russia (-25,3%) sono invece in forte calo.
Le importazioni da ASEAN (+33,7%), EDA (+32,6%), Stati Uniti (+25,2%) e Turchia (+20,4%) sono in marcata espansione, mentre si registra un forte calo dalla Russia (-11,2%).