“L’incidenza fiscale di accise ed Iva sul prezzo dei carburanti, indicata dal ministro Padoan nel corso del question time alla Camera, evidenzia che ci sono i margini per una riduzione in Italia, realizzando così una reale armonizzazione con il resto d’Europa”. E’ quanto afferma il presidente di Faib-Confesercenti, Martino Landi, commentando le dichiarazioni del ministro dell’Economia.
“I dati riportati dal ministro – sottolinea Landi – mostrano un livello di incidenza di iva ed accise di circa 2,5 punti percentuali per la benzina e di 5,8 per il gasolio, rispetto al resto d’Europa. Una differenza che rende difficile parlare di armonizzazione. Riteniamo dunque che questa sia una buona occasione per prendere atto dell’incidenza di iva e accise sul costo complessivo dei carburanti, che di fatto non consente di risentire più di tanto positivamente del calo del prezzo del petrolio, e soprattutto dei margini esistenti per ridurre tale peso sul prezzo finale. Secondo una nostra stima – conclude il presidente di Faib – se anche il petrolio fosse gratuito, la benzina costerebbe in Italia 1,08 euro ed il gasolio 0,965 euro”.