FIBA SICILIA: la categoria avvia azione giudiziaria avverso il Decreto del 3 aprile 2013 n. 509/GAB relativo all’aumento dei canoni demaniali del seicento per cento

La Fiba Confesercenti Sicilia in occasione dell’incontro del 30 maggio 2013, indetto dall’Assessorato Territorio e Ambiente comunica che la categoria sta procedendo a presentare ricorso avverso il Decreto del 3 aprile 2013 n. 509/GAB relativo all’aumento dei canoni demaniali del 600%.
 Un provvedimento dagli effetti  retroattivi  non solo gravoso per le condizioni che pone nei confronti di un comparto, composto da circa 70.000 operatori e da quasi 9.000 titolari di concessioni demaniali marittime, che dovrebbe essere sostenuto e non vessato con balzelli insostenibili per le nostre PMI, ma anche discutibile nelle modalità con cui è stato determinato ovvero senza alcun coinvolgimento della componente privata.
 Una misura rispetto alla quale la Politica non intende ricorrere ne alla sospensiva ne alla revoca, e che incombe sulle imprese turistiche come un ulteriore freno agli investimenti. L’Assessorato riferisce che garantirà a sostegno degli operatori la possibilità di pagamenti rateizzati per la corresponsione dei canoni pregressi, mentre per il 2013 verranno adottati gli stessi parametri previsti per il 2012 nelle more che verrà redatto il nuovo regolamento con cui si darà attuazione al Decreto n. 509/GAB del 2013. In tal modo quanto corrisposto prima dell’entrata in vigore del regolamento costituirà un acconto di quanto poi sarà dovuto dal singolo imprenditore. 
 La FIBA pertanto rileva il proprio disagio nel partecipare a incontri  aventi ad oggetto la discussione delle regole con cui si procederà al calcolo dei canoni che nei fatti subiscono il peso ingombrante di scelte assunte dalla componente pubblica in maniera unilaterale e che condizionano le dinamiche di un confronto rispetto a un tema cosi delicato. Una situazione in cui gli imprenditori si trovano a pianificare le politiche di pricing dei prodotti e sevizi che erogheranno senza avere contezza del proprio piano dei costi con il rischio di incorrere in pesanti perdite a fronte della certezza di un decreto che ne prevede aumenti in misura pari al 600%.
 Auspichiamo, si legge nella nota della FIBA Sicilia, che l’Assessorato al Ramo possa lanciare un messaggio positivo e di fiducia al territorio e provvedere al ritiro del Decreto avviando in tal modo un dialogo sano e costruttivo con le rappresentanze datoriali del settore nell’ambito del quale si possa condividere un percorso di responsabilità sia con riferimento al  tema dell’aumento dei canoni,  preservando i principi di gradualità proporzionalità e equità, ma nello stesso tempo affrontando le questioni degli effetti in Sicilia  della direttiva servizi e del mantenimento delle strutture turistiche balneari per tutto il periodo dell’anno

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