La stima sui prezzi dell’Istat, +0,2% su base mensile. Cambia il paniere, arrivano monopattini e sushi take away
L’inflazione a gennaio sale allo 0,6% dallo 0,5% di dicembre. Lo rileva l’Istat nella prima stima, parlando di una lieve accelerazione (si tratta del secondo mese consecutivo in aumento). Sul rialzo incide il rincaro dei carburanti, ma alla base della leggera ripresa non ci sono solo le componenti volatili. L’inflazione di fondo si porta allo 0,8%. Su base mensile i prezzi aumentano dello 0,2%.
L’inflazione, la variazione annua dei prezzi, si riporta così al livello più alto da giugno del 2019. L’Istituto mette in evidenza come l’indice acceleri “anche se di poco” dopo “aver rallentato per buona parte” dello scorso anno. Intanto l’inflazione acquisita per il 2020 risulta pari allo 0,1%. Quanto all’Ipca, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo per Paesi dell’Ue, diminuisce dell’1,7% su base mensile, per effetto dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature, di cui l’indice nazionale non tiene conto. Su base annua invece l’Ipca aumenta dello 0,5%, stabile rispetto al mese precedente.
Analizzando le rilevazioni Istat per i singoli prodotti, accelerano i prezzi dei beni alimentari lavorati (da +0,4% a +1,0%) e il trasporto aereo passeggeri (da +1,0% a +17,7%) che a gennaio 2020, a differenza dello scorso anno, ha registrato un differenza più bassa tra alta e bassa stagione. Salgono anche i prezzi dei biglietti dei treni: il trasporto passeggeri su rotaia rincara dal 6,4% all’8,4%, mentre il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne da una flessione del 4,5% passa a un rialzo del 7,3%. I prezzi del diesel salgono dallo 0,3% di dicembre al 3,8% su base annua e quelli della benzina dal 3,1% al 6,7%. In rialzo risulta anche il gasolio da riscaldamento, che passa dall’1,5% al 3,8%. “Continuano invece a esercitare un effetto di contenimento”, spiega l’Istat, i prezzi degli energetici regolamentati, che “amplificano ulteriormente la loro flessione da -7,8% a -9,5%”. Si tratta del ribasso più forte da marzo del 2010.
Il cosiddetto ‘carrello della spesa’, che include i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, a gennaio registra un aumento dello 0,9% su base annua (dal +0,6% di dicembre), il livello più alto da marzo dello scorso anno. Inoltre l’incide continua ad essere superiore al tasso d’inflazione generale (0,6%).
L’Istat ha comunicato anche il novità sul paniere dei prodotti utilizzati per rilevare l’indice dei prezzi al consumo. Tra le nuove entrate, automobili elettriche e ibride-elettriche, sia nuove che usate; monopattino elettrico, nel segmento di consumo riguardante le biciclette; Sushi take away, che arricchisce il segmento Fast food e servizi di ristorazione take away e di consegna pasti a domicilio. Ma non solo. Anche servizio di barba e baffi che si affianca al taglio capelli uomo nel segmento di consumo Servizi di parrucchiere per uomo e bambino; apparecchi acustici retroauricolari e intraauricolari che permettono anche di coprire la sottoclasse degli Apparecchi acustici, prevista dalla classificazione Ecoicop; trattamenti estetici per uomo che arricchiscono il segmento relativo ai trattamenti di bellezza. Tra i prodotti entrati per migliorare la rappresentatività del paniere ci sono anche lavatura e stiratura camicia, nel segmento dei servizi di lavanderia abiti; applicazione smalto semipermanente, che integra il segmento relativo ai Trattamenti di bellezza.
Nel 2020 sono 1.681 i prodotti elementari che compongono il paniere utilizzato per gli indici dei prezzi al consumo Nic e Foi, raggruppati in 993 prodotti e 410 aggregati di prodotto (nel 2019 1.507 prodotti elementari, articolati in 922 prodotti e 407 aggregati di prodotto). Il paniere 2020 per l’Ipca comprende 1.700 prodotti elementari, raggruppati in 1.012 prodotti e 414 aggregati di prodotto (nel 2019 i prodotti elementari erano 1.524, i prodotti 914 e gli aggregati di prodotto 411).