L’intervista del Premier a La Verità. Di Maio e Salvini ospiti a Dimartedì: No aumenti Iva.
Risorse dai tagli agli sprechi. Siamo compatti, manteniamo le promesse.
“La pace fiscale si farà: è imprescindibile. Così come, con gradualità, attueremo flat tax, reddito di cittadinanza e riforma della legge Fornero”. E’ quanto afferma il premier Giuseppe Conte in una intervista a tutto campo in apertura di prima pagina sul quotidiano La Verità. Il presidente del Consiglio attenua le tensioni nella maggioranza, in vista della manovra, evidenziando di “non aver mai visto vacillare il ministro dell’Economia Tria”. Infine, sul crollo del ponte Morandi di Genova fa sapere che si chiederà ad Autostrade di anticipare i soldi “e poi la ricostruzione avverrà a prescindere dal loro intervento”.
Ieri intanto il ministro Tria – dal Forum Bloomberg di Milano – aveva affermato che “il Governo deve recuperare un 30% di investimenti pubblici venuti meno negli ultimi anni” spiegando che “gli investimenti pubblici debbono tornare ad essere il 3% del Pil nel breve termine”. Secondo Tria, “bisogna andare oltre la flat tax riducendo il carico fiscale sulla classe media”. “Siamo ad uno studio molto avanzato – ha spiegato – che ridurrà il carico fiscale sulla classe media mantenendo il budget gestibile”. Il ministro ha poi proposto, in serata, al M5s di aggiungere un miliardo ai fondi per finanziare il reddito di inclusione varato dai governi Pd.
Ma è pressing del M5S sulla manovra, che vuole avviare anche il reddito di cittadinanza. Ieri sera il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi di Maio, ospite alla trasmissione Dimartedì su La7, ha precisato: “Abbattere il debito pubblico è un impegno che prendiamo, ma una legge di bilancio non si fa per ridurre il debito ma per cominciare ad avviare iniziative importanti, mantenere le promesse e migliorare la qualità della vita degli italiani”. E rassicurando che il governo è compatto il vicepremier ha aggiunto: “Questa legge di bilancio manterrà le promesse, superare la Fornero, reddito cittadinanza, flat tax e una parte delle risorse arriverà dal taglio degli sprechi, ce ne sono tantissimi, il bilancio è pieno di sprechi”.
Anche se nel vertice di governo di lunedì sera il titolare del Mef lo ha spiegato chiaro: non è scontato, ad oggi, neanche che l’Ue conceda all’Italia di portare all’1,6% il rapporto deficit/Pil, l’asticella – ha spiegato – rischia di fermarsi all’1,5%. C’è chi stima che ci si possa spingere all’1,7% ma uno 0,1% in più porterebbe meno di due miliardi, non abbastanza per fare quello che chiede il ministro Di Maio, finanziare il reddito di cittadinanza a 780 euro al mese per 5 milioni di persone – mancano anche risorse per una platea più ridotta-.
Intanto ieri sera il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ospite anche lui alla trasmissione Dimartedì su La7, ha ribadito che l’Iva non si tocca: “L’Iva non la aumentiamo, gli italiani non pagheranno un euro in più di Iva e le clausole di salvaguardia saranno rinnovate ma già dall’anno prossimo meno tasse e meno burocrazia”. Il ministro ha poi aggiunto: non facciamo tutto subito, andiamo per gradi. La legge Fornero la sento come un dovere morale, per quello che mi riguarda il diritto al lavoro e alla pensione viene prima del reddito di cittadinanza che nel contratto c’è scritto e quindi io lo rispetto”.