No a maggiori vincoli su imprese, danneggiano occupazione. Sì a reintroduzione voucher
Accogliamo con soddisfazione le dichiarazioni sul lavoro del Vice Premier Matteo Salvini, che mostra di avere accolto le forti obiezioni che Confesercenti ha espresso sugli interventi previsti dal DL Dignità.
L’introduzione di maggiori vincoli sui contratti a tempo determinato, infatti, rischia non solo di creare problemi alle imprese, ma addirittura di essere controproducente nei confronti degli stessi lavoratori che il DL vuole tutelare, destabilizzando i delicati equilibri che, a fatica, la contrattazione ha stabilito in questi anni.
Nel terziario e nel turismo i picchi di lavoro stagionali sono fisiologici: il tempo determinato è dunque l’unico strumento utile a fare fronte alle esigenze delle imprese. L’aumento dei costi e il ripristino dell’obbligo di causale per i rinnovi – cui siamo l’unico Paese in Europa a mettere un limite – avrebbero l’effetto paradossale di rendere più conveniente procedere a nuove assunzioni piuttosto che assumere una persona già impiegata in precedenza. Senza contare che la previsione del DL Dignità di agire sui contratti in essere si trasformerebbe in un insostenibile boom di contenziosi.
Bene invece l’idea di ripristinare, almeno per commercio e turismo, l’utilizzo dei voucher. La loro abolizione improvvisa ha infatti cancellato occasioni di lavoro per circa 400mila persone, rendendo allo stesso tempo praticamente impossibile per le piccole e medie imprese del terziario e del turismo gestire i picchi di lavoro inattesi, che ne caratterizzano risaputamene l’attività.