Financial Stability Review, pesa prolungata instabilità politica
“La Bce ha “rivisto al rialzo” il rischio che sui mercati tornino i timori sulla sostenibilità dei debiti pubblici dell’Eurozona.
Secondo il Financial Stability Review “la ripresa economica degli ultimi sei mesi ha sostenuto le prospettive riguardo la sostenibilità dei debiti sovrani dell’area euro. Un prolungato periodo di incertezza geopolitica potrebbe rallentare la crescita economica e portare a premi di rischio più elevati. Ciò aumenterebbe i costi di finanziamento e potrebbe innescare timori sulla sostenibilità del debito in alcuni paesi”.
“Gli indicatori di stress sistemico per l’area euro – si legge nel rapporto della Bce – sono rimasti bassi negli ultimi sei mesi. Tuttavia i rischi di un rapido riprezzamento nei mercati globali del reddito fisso restano”.
Secondo l’istituto di Francoforte, inoltre, “alcuni rischi derivanti da elevati livelli di debito sono presenti anche nel settore privato non finanziario, visto gli elevati livelli di indebitamento del settore corporate non finanziario”.
La Bce rileva poi che alcuni rischi per la stabilità finanziaria dell’area euro “derivano anche dal settore non bancario. I fondi di investimento sono cresciuti rapidamente negli ultimi anni e
hanno la potenzialità di di amplificare i rischi alla stabilità finanziaria. Queste vulnerabilità sono strettamente legate al rischio di un brusco riprezzamento sui mercati dei bond”.
La Bce sottolinea inoltre che restano delle “vulnerabilità significative” anche per le banche dell’area euro. E in particolare, “in alcune regioni le prospettive di redditività sono smorzate da un grosso stock di Npl”.
In questa situazione, la Financial Stability Review mette in evidenza quattro principali rischi per la stabilità finanziaria dell’eurozona per i prossimi due anni. Innanzitutto quello di un
riprezzamento dei mercati globali del reddito fisso – dovuto a un cambiamento delle attese di mercato sulle politiche economiche – che potrebbe portare a effetti di contagio sulle condizioni finanziarie. Il secondo rischio è rappresentato da un possibile circolo vizioso tra una redditività bancaria bassa e una ridotta crescita nominale, a fronte di una serie di sfide strutturali in questo settore. Il terzo rischio è costituito invece dai timori sulla sostenibilità del debito pubblico e privato alla luce di un possibile riprezzamento dei mercati del reddito fisso e dell’incertezza politica in alcuni paesi. Infine la Bce mette in guardia dai rischi legati alla liquidità nel settore finanziario non bancario con possibili effetti di contagio nel sistema finanziario.