La Capitale si prepara alla cerimonia di sabato. In piazza 25mila persone, in campo 5mila agenti
La Capitale si prepara alle celebrazioni di sabato per il 60esimo anniversario dei Trattati di Roma, a cui parteciperanno capi di Stato di numerosi Paesi europei. Il piano di sicurezza predisposto dal ministero dell’Interno prevede l’impiego di 5mila agenti, oltre a un centinaio di nuove telecamere. Sono previsti quattro cortei. Il centro storico è blindato, con due zone di massima sicurezza delimitate da 39 varchi d’accesso, circolazione vietata ai camion e chiusura di tre stazioni della metro.
La città presidiata da tiratori scelti e agenti in borghese – In centro le bonifiche sono già state avviate, con la doppia preoccupazione per il rischio terrorismo e per quello di disordini da parte di frange minoritarie e violente dei manifestanti. Sono previste almeno 25mila persone in piazza. Ci saranno come noto la ‘zona blu’ intorno al Campidoglio – quella degli eventi ufficiali – e quella ‘verde’ più esterna, riservata alla contestazione, entrambe presidiate da tiratori scelti e centinaia di agenti in borghese.
Contro il rischio attentati si punta, oltre che sull’intelligence in funzione preventiva, sull’uso di barriere di cemento a contrastare la minaccia di camion lanciati sulla folla, come a Nizza e a Berlino. I divieti di circolazione nel centro di Roma per i mezzi pesanti sono una delle misure disposte dalle autorità. Se la minaccia islamista dei ‘lupi solitari’ preoccupa per la sua imprevedibilità, forse più tangibile è il rischio di scontri con i black bloc e gli anarchici, in arrivo a decine dall’estero a dare manforte ai militanti italiani. I violenti potrebbero infiltrarsi nei cortei, in particolare in quello pomeridiano di Eurostop.
“Il principio è libertà di manifestare le proprie opinioni, ma con un limite, la violenza”. E’ quanto afferma il ministro dell’Interno, Marco Minniti, alla vigilia delle celebrazioni. “Non si può sottovalutare nulla”, ha spiegato Minniti riferendosi anche alla minaccia del terrorismo. La priorità, ha aggiunto, è “il controllo del territorio, che è il sistema più efficace di fronte all’imprevedibilità dell’atto”.