Si è svolta a Palermo la Presidenza regionale della FIPAC, l’organizzazione dei pensionati promossa da Confesercenti. I pensionati siciliani, oltre un milione e 330 mila, vivono in condizioni difficili, mentre molti di loro debbono rinunciare ad accedere alle prestazioni sanitarie adeguate, per i costi che debbono sostenere. Nella regione l’importo medio della pensione è 654 euro, più basso della media nazionale di quasi il 22 per cento (In Italia è di circa 839 euro). In tutta la Sicilia quasi 440 mila pensionati non raggiungono i 500 euro lordi quindi sotto la soglia di povertà. Mentre i I trattamenti fino a mille euro lorde saranno coloro che dal prossimo anno potranno ricevere la quattordicesima, rappresentano l’86%,. Numeri che confermano la necessità di una maggiore attenzione delle istituzioni sulle politiche sociali e sanitarie. “Da tempo chiediamo un potenziamento dei servizi sanitari sul nostro territorio dove permangono difficoltà legati al funzionamento delle strutture e dei servizi, a cominciare dalla diagnostica e dalle liste d’attesa. E’ necessario inoltre – ha dichiarato Celeste Selinunte presidente della FIPAC Siciliana – ripensare ad un welfare partendo dalle esigenze dei più poveri e fra questi milioni di pensionati che hanno bisogno di una vera e propria rete sociale che veda la collaborazione delle istituzioni, del personale medico e delle associazioni di volontariato per sostenere chi, in solitudine non può andare avanti”. “In particolare c’è bisogno di un forte intervento per la non autosufficienza integrando strategie, risorse sociali e sanitarie perché crescono i bisogni assistenziali e le risposte sono ancora troppo inadeguate e tutto questo grava sulle famiglie”. Alla Presidenza ha partecipato il Direttore Regionale della Confesercenti Michele Sorbera che ha sottolineato l’impegno della Confederazione per il rilancio della FIPAC. “Crediamo nel patto generazionale che pensi alle esigenze dei giovani che rischiano la povertà e degli anziani che spesso la vivono. In ogni realtà locale bisogna sviluppare vere politiche sociali a iniziare soprattutto dal potenziamento dei servizi, un modo di dare risposta sia alle esigenze dei tanti anziani in difficoltà che dei giovani in cerca di occupazione”. “C’è ancora molto da fare in Sicilia- ha concluso Sorbera- per questo abbiamo reiterato la richiesta di incontro all’assessorato regionale alla Famiglia per aprire un ragionamento sul Protocollo regionale sulle politiche sociali”. I lavori della presidenza Regionale sono stati conclusi da Lino Busà direttore nazionale della FIPAC. “Serve un cambio di passo da parte del governo e della politica siciliana e di conseguenza occorre una riorganizzazione del servizio sanitario che punti alla prevenzione, alla cura delle cronicità e al potenziamento della medicina del territorio, oltre ad una legge organica per le politiche sociali, che da tempo chiediamo insieme ad un fondo per la non autosufficienza nell’ambito di un welfare a favore degli anziani, dei pensionati e dei più deboli con qualificate politiche sociali e sanitarie”.