La richiesra è una correzione dello 0,2% del Pil, il Governo valuterà.
Il Ministero dell’Economia ha ricevuto la lettera inviata dalla Commissione europea per chiedere un aggiustamento dei conti.
“Da novembre dello scorso anno la Commissione europea ritiene che il bilancio dell’Italia per il 2017 possa far deviare dal percorso pluriennale di riduzione del rapporto Debito/Pil e ha trasmesso una richiesta di intervento per assicurare la conformità del bilancio. Lo scostamento che, secondo la Commissione, andrebbe corretto è stimato in 2 decimi di punto di Pil”, affermano fonti Mef che aggiungono: “Siamo in contatto con la Commissione e nei prossimi giorni faremo le valutazioni del caso. Se come e quando intervenire verrà deciso dal governo nei prossimi giorni”.
Secondo la Commissione europea ”misure di bilancio aggiuntive, pari a uno sforzo strutturale di almeno lo 0,2% del Pil, possono far evitare l’apertura di una procedura per deficit eccessivo per il mancato rispetto con la regola del debito basata sui dati del 2015″.
Si tratterebbe dunque di una manovra di circa 3,4 miliardi. Nella stessa lettera l’Ue da tempo all’Italia per avere una risposta “entro l’ultima data utile per le previsioni economiche invernali della Commissione, fissata per il primo febbraio”.
La risposta, sollecitata dalla Commissione, dovrà essere “pubblica” e “comprendere un pacchetto sufficientemente dettagliato di impegni specifici e un calendario chiaro per una loro adozione legale rapida”.
Il comma 3 dell’articolo 126 dei trattati dell’Ue stabilisce che se uno Stato membro non rispetta anche uno solo dei requisiti previsti per deficit (soglia massima del 3% in rapporto al Pil) o debito pubblico (soglia massima consentita 60% sempre in rapporto al Pil), la Commissione prepari una relazione. Addirittura in base allo stesso comma, l’esecutivo comunitario può preparare un rapporto anche per qui governo con i conti in ordine anche se si ritiene che sussista il rischio di un disavanzo eccessivo. A Bruxelles spiegano che la lettera inviata rientra in questo esercizio che la Commissione è tenuta a compiere. Una relazione sul debito dell’Italia, il secondo più alto dell’Ue dopo quello ellenico, dovrà essere pubblicata a breve. Non c’è una data fissata, ma è nelle intenzioni dei tecnici della Commissione chiudere il documento a stretto giro. Per farlo hanno bisogno che l’Italia offra a Bruxelles tutte le informazioni rilevanti perché possano essere prese in considerazione al momento della diffusione del rapporto. In tal senso lo 0,2% di correzione dei conti è quanto a Bruxelles si ritiene necessario perché la posizione di correzione di bilancio italiano – inclusa la riduzione del debito – passi da una situazione di “rischio di non conformità” con regole del Patto di stabilità e obiettivi di correzione, a una posizione di “conformità a grandi linee” con gli stessi.