Tariffe: +1,1% nel 2016, traiano le locali (+1,7%)

Continua il boom delle tariffe postali (+13,2%), in aumento anche servizi sanitari (+4,6%) 

L’analisi dell’Ufficio Economico: dal 2014 tariffe su del 6,2%, acqua potabile +18,4%.

Rimangono differenze territoriali: a Cagliari le famiglie pagano in media 520 euro  per i rifiuti, a Verona 321

 

L’inflazione è (quasi) ferma, ma le tariffe non accennano a frenare. Anzi, crescono: fino ad ora, nel 2016, le tariffe pubbliche – con esclusione degli energetici – sono aumentate in media dell’1,1%, con una velocità nettamente superiore a quella dell’indice dei prezzi al consumo, ferma nello stesso periodo al +0,1%.

E’ quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio Economico Confesercenti. L’aumento registrato è più consistente per le tariffe locali (+1,7) che per quelle nazionali (+0,5%). Ma a fare boom sono soprattutto, le tariffe postali, che mettono a segno un aumento del 13,2% dopo l’11,3% registrato nel 2015. Cala invece – unica voce – il canone TV, in riduzione dell’11,9%. Per le tariffe locali, invece, gli incrementi più significativi nel 2016 sono relativi, ancora, alla fornitura di acqua potabile (+3,5%), ai servizi sanitari locali (+4,6%) in cui rientrano gli esami di laboratorio, e le prestazioni mediche e agli asili nido (+2,7%).

Allargando il periodo preso in esame dal solo 2016 all’intero triennio 2014-2016, l’aggravio medio delle tariffe per famiglie e micro-piccole imprese è stato del 6,2% in più; con un picco del +18,4% per quanto riguarda la bolletta idrica, del 12% sui servizi sanitari locali e del 25,4% per le tariffe postali. Notevole anche l’aumento dei rifiuti solidi urbani (+8,7% dal 2014 ad oggi) e dei trasporti ferroviari regionali (+7%).

Tab.1 Variazioni tendenziali delle tariffe non energetiche

2014

2015

2016*

variazione cumulata

2014-2016

Tariffe pubbliche

+3,5

+1,6

+1,1

+6,2

di cui:

 

 

 

 

Tariffe a controllo nazionale

+1,8

+1,4

+0,5

+3,7

di cui:

 

 

tariffe postali

+0,9

+11,3

+13,2

+25,4

pedaggio autostrade

+4,5

+1,2

+0,8

+6,5

canone tv

0

0

-11,9

-11,9

trasporto ferroviari

-0,6

-1,7

+2,4

+0,1

medicinali

+0,7

1,7

+0,5

+2,9

Tariffe a controllo locale

+4,8

+1,8

+1,7

+8,3

di cui:

 

 

rifiuti solidi urbani

+10,8

-2,9

+0,8

+8,7

acqua potabile

+6,4

+8,5

+3,5

+18,4

trasporti urbani

+2,5

+1,5

+0,6

+4,6

servizi sanitari locali

+4,6

+2,8

+4,6

+12

musei

+2,1

+2,8

+1,1

+6

asili nidi

+1

+0,7

+2,7

+4,4

istruzione secondaria e universitaria

+1,3

+1,9

+1,0

+4,2

trasporti ferroviari regionali

+3,8

+1,9

+1,3

+7

Fonte: Elaborazioni Confesercenti su dati INDIS – Uniocamere e REF

 

Differenze territoriali. I dati medi sull’inflazione tariffaria nascondono andamenti molto differenziati sul territorio nazionale da cui poi derivano situazioni non omogenee per il potere d’acquisto delle famiglie e per i costi e la competitività delle imprese. Forti discrepanze si riscontrano per il Servizio di raccolta e smaltimento rifiuti dove la sovrapposizione di più sistemi tariffari ha contribuito a determinare una forte sproporzione nelle condizioni economiche di famiglie e imprese. Ben 20 punti di distanza separano il rincaro più consistente di questa tariffa, ad Ancona (+10.9%), dalla contrazione più significativa di Potenza (-9.5%). Complessivamente, tra le città capoluogo, le famiglie che spendono di più per la tariffa sui rifiuti sono quelle di Cagliari (520 euro), quelle che subiscono la batosta meno pesante quelle di Verona (201)

 

La variabilità delle condizioni di costo che famiglie e imprese sostengono nel Paese segnala la mancanza di una regia comune. L’efficienza e la qualità dei servizi pubblici insieme al loro costo delineano un contesto più o meno fertile per l’iniziativa economica e per favorire la nascita e la sopravvivenza delle imprese soprattutto di piccole dimensioni. Soprattutto sul fronte della raccolta rifiuti, il cui costo è sostenuto in larga parte proprio dalle imprese.

Tav.2 Variazioni tendenziali massime e minime di alcune tariffe – gen.-set. 2016

rifiuti

urbani

acqua potabile

trasporto pubblico

servizi sanitari

Italia

0,8

4,2

0,6

4,6

max

10,9

8,6

11,8

12,6

min

-9,5

-1

0,0

-3,5

Fonte: Elaborazioni Confesercenti su dati INDIS – Uniocamere e REF

“L’aumento delle tariffe – spiega Mauro Bussoni, Segretario Generale Confesercenti – sebbene più contenuto nel 2016 rispetto a quello degli anni precedenti, rimane preoccupante: nonostante l’inflazione si sia fermata e l’economia non dia eccessivi segni di vitalità, le tariffe continuano ad aumentare sottraendo risorse alle famiglie e, quindi, ai consumi. Particolarmente grave appare l’aumento dell’acqua, dei servizi sanitari e degli asili nidi: tutte spese incomprimibili e indifferibili. Per le imprese, invece, preoccupano soprattutto servizi idrici e smaltimento rifiuti: solo queste due voci possono costare ad un albergo fino a oltre 30mila euro l’anno”.

Tav.3  Spesa annua per alcune tariffe, confronto famiglie/imprese

Famiglie (**)

Imprese (***)

2016(*)

Ristorante

Bar

Albergo

Parrucchiere

Servizio di raccolta e smaltimento rifiuti

302

3.704

1.427

7.318

480

Servizio idrico integrato

328

4.739

2.325

22.435

879

Nota: (*) stime; (**) famiglia di 3 persone con abitazione di 108mq, consumo acqua 160m3/anno, consumo energia elettrica 2.700kWh e potenza di 3kW, consumo gas 1800 Smc; (***) 1) albergo di 1000 mq, prelievo acqua 8000m3/anno, consumo energia elettrica 200MWh/anno potenza 80kW, consumo gas 20.000 Smc  2) ristorante di 200 mq, prelievo  acqua 1800m3/anno, consumo energia elettrica 65MWh/anno  potenza 40kW, consumo gas 7.000 Smc 3) bar di 100mq, prelievo acqua 900m3/anno, consumo energia elettrica 15MWh  potenza 20kW 4) parrucchiere di 70 mq, prelievo acqua 400m3/anno, consumo energia elettrica 9MWh/anno  potenza 40kW, consumo gas 2.500 Smc..

Fonte: Elaborazioni Confesercenti su dati Unioncamere e ref. ricerche, Tendenze dei prezzi (marzo – luglio 2015); Confesercenti Innova SCRL, Rapporto sulle Tariffe dei Servizi Pubblici locali 2011 – 2012 -2013

 

 

 

 

Roma, 12 novembre 2016

 

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