La propensione al risparmio delle famiglie è stata pari al 9,6%, +0,9% sul trimestre precedente.
“Crescono reddito e potere d’acquisto delle famiglie italiane. Nel secondo trimestre dell’anno il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato del 2,8%, rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre il deflatore implicito dei consumi delle famiglie ha subito una flessione dello 0,1%, determinando una crescita del potere di acquisto del 2,9%. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici (definita dal rapporto tra risparmio lordo e reddito lordo disponibile) nel secondo trimestre 2016 è stata pari al 9,6%, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,4 punti percentuali nei confronti dello stesso periodo del 2015″.
Lo rileva l’Istat che spiega: “si tratta del valore più alto dal primo trimestre del 2010. D’altra parte il reddito disponibile cresce di più rispetto alla spesa per i consumi finali (1,3% contro 0,2%).
“Nei primi due trimestri del 2016 - prosegue l’Istituto – si è registrato un indebitamento netto pari al 2,3% del Pil (3% nel corrispondente periodo dell’anno precedente). L’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil nel secondo trimestre del 2016 è stato pari allo 0,2%, a fronte dello 0,9% del corrispondente trimestre del 2015. Il saldo primario (indebitamento/accreditamento al netto degli interessi passivi), nel secondo trimestre 2016, è risultato positivo per 18.614 milioni di euro (16.707 milioni di euro nel corrispondente trimestre del 2015). La relativa incidenza sul Pil è stata pari a 4,4%, a fronte di 4,1% nel secondo trimestre del 2015. Nei primi sei mesi del 2016, in termini di incidenza sul Pil il saldo primario è stato positivo e pari all’1,7% del Pil (1,4% nello stesso periodo del 2015). Il saldo corrente (risparmio) nel secondo trimestre del 2016 è risultato positivo per 13.140 milioni di euro, in miglioramento di 742 milioni rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente. L’incidenza sul Pil è stata del 3,1%, a fronte del 3% nel secondo trimestre del 2015. Complessivamente, nei primi due trimestri del 2016 il saldo corrente in rapporto al Pil è stato positivo e pari allo 0,6% (0,4% nel corrispondente periodo del 2015)”.
“La pressione fiscale – conclude l’Istat – nel secondo trimestre dell’anno, è scesa al 42,3%, segnando una riduzione di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le entrate totali nel secondo trimestre 2016 sono aumentate in termini tendenziali dello 0,8% e la loro incidenza sul Pil è stata del 47,2%, in diminuzione di 0,7 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2015. Nei primi due trimestri del 2016, l’incidenza delle entrate totali sul Pil è stata del 45%, inferiore di 0,6 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2015. Le entrate correnti nel secondo trimestre 2016 sono aumentate in termini tendenziali dello 0,6%; in particolare, si sono registrati incrementi delle imposte dirette (+1,4%), delle imposte indirette (+0,3%) e dei contributi sociali (+1,0%) e una riduzione delle altre entrate correnti (-1,6%). In forte aumento sono risultate le entrate in conto capitale (+35,9%)”.