Da riforma mercato del lavoro in Italia – dice – dinamismo dell’occupazione.
Il Consiglio direttivo della Bce “si attende che la ripresa economica proceda a un ritmo moderato ma costante”. E’ quanto si legge nel Bollettino economico dell’Istituto centrale secondo cui “la domanda interna continua a essere sorretta dalla trasmissione delle misure di politica monetaria all’economia reale. Le favorevoli condizioni finanziarie e il miglioramento delle prospettive della domanda e della redditività delle imprese seguitano a promuovere la ripresa degli investimenti”.
Le previsioni sul Pil, già diffuse dal presidente Mario Draghi nella riunione dello scorso 8 settembre, sono pari all’1,7% nel 2016, all’1,6 nel 2017 e all’1,6 nel 2018.
L’Eurotower avvisa “tuttavia che si ci si aspetta che la ripresa economica nell’area sia frenata dalla persistente debolezza della domanda estera, parzialmente connessa all’incertezza in seguito all’esito del referendum nel Regno Unito, nonché dagli aggiustamenti di bilancio necessari in diversi settori e dalla lenta attuazione delle riforme strutturali”.
Prosegue nell’area euro la “graduale ripresa dei prestiti bancari“, grazie anche alle misure straordinarie della Bce. Il bollettino economico dell’istituto centrale segnala come “i bassi tassi di interesse e gli effetti delle misure non convenzionali di politica monetaria continuano a sorreggere la dinamica della moneta e del credito” assieme ”alle prospettive favorevoli del mercato delle abitazioni“. Le banche, spiega la Bce, “hanno trasmesso le condizioni favorevoli di finanziamento alla clientela attraverso tassi sui prestiti più contenuti e allentato i criteri di concessione del credito, sostenendo così la ripresa dei prestiti”. L’Eurotower stima “che nel secondo trimestre 2016 il flusso annuo dei finanziamenti esterni totali alle società non finanziarie sia aumentato”. In tale contesto, il principale effetto delle misure straordinarie (OMRLT) si è concretizzato in un allentamento dei termini e delle condizioni di prestito. Le banche hanno inoltre segnalato che la liquidità addizionale è stata utilizzata soprattutto per l’erogazione di prestiti e che la misura ha prodotto un impatto positivo sulla loro redditività”.
“La riforma del mercato del lavoro introdotta in Italia nel 2015 ha altresì contribuito al rinnovato dinamismo dell’occupazione nel paese negli ultimi trimestri”, si legge nel Bollettino in merito agli effetti del Jobs Act. La Bce sottolinea “in Italia è stata registrata negli ultimi quattro trimestri un’accelerazione dell’occupazione, anche se il Paese, insieme alla Francia, ha contribuito meno di Germania e Spagna alla ripresa dell’occupazione nell’area dell’euro.
“Occorre compiere ulteriori sforzi di risanamento, soprattutto nei paesi con debito pubblico elevato” dice la Bce, che sottolinea come “questi paesi sono particolarmente vulnerabili a un aumento dell’instabilità nei mercati finanziari o a una risalita dei tassi di interesse“. Allo stesso tempo, “la piena conformità al Patto di stabilità e crescita sarebbe di supporto ai paesi nella correzione degli squilibri di bilancio, guidandoli in tal modo verso una traiettoria di indebitamento adeguata.
Il Bollettino riprende anche il tema già evidenziato dal presidente della Bce, Mario Draghi, in merito alla necessità che “i paesi dell’area dell’euro con margine di intervento sui conti pubblici ricorrano a questo spazio di manovra, ad esempio attraverso l’espansione degli investimenti pubblici“.
Commentando le mancate decisioni della Commissione Ue nei confronti di Spagna e Portogallo, la Bce sottolinea che “in prospettiva, occorrerà impegnarsi affinché i documenti programmatici di bilancio siano efficaci come allarme preventivo e strumento correttivo. Questo rende necessaria l’applicazione piena e coerente, nel tempo e fra paesi, delle disposizioni previste dal cosiddetto ‘two-pack’”, ovvero quelle che mirano a rafforzare la vigilanza sugli Stati in difficoltà economiche finanziarie con rischi di contagio sull‘Eurozona o su quelli che già ricevono assistenza finanziaria e quelle che chiedono agli Stati Ue di migliorare le proprie previsioni economiche e il controllo sul bilancio affidando entrambi ad organismi indipendenti”.