Sale anche su base annua. Di segno positivo anche l’import: + 0,6%
Export in positivo a febbraio. Le vendite all’estero sono aumentate del 2,5% in un mese e del 3,3% nel confronto annuo, se si guarda il dato grezzo. Una crescita dovuta alla spinta arrivata dai Paesi dell’Unione Europea (+8,3%). Spostando però l’attenzione sul valore corretto per gli effetti di calendario, il vantaggio tendenziale si riduce allo 0,7% (21 i giorni lavorativi di febbraio contro i 20 dello stesso mese del 2015). Secondo quanto rileva l‘Istat risulta con il segno più anche l’import (+0,6% il congiunturale, +2,4% il tendenziale). Ecco che il surplus commerciale si attesta a 3,9 miliardi (erano 3,5 miliardi lo scorso anno).
Febbraio risolleva così le sorti delle esportazioni, che erano partite nel 2016 in ‘rosso’ (-2,2% su base mensile). Incrociando tipologia e direzione dei flussi commerciali, l’Istat fa notare come l’aumento tendenziale dell’export sia “spiegato per quasi il 50% dall’incremento delle vendite di macchinari e apparecchi verso paesi Opec, Francia e Turchia e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso Stati Uniti e Belgio“.
Nel dettaglio, analizzando i diversi settori, l’Istituto di statistica giudica in “forte aumento tendenziale le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+21,0%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+10,5%) e articoli in gomma e materie plastiche (+9,6%)”.
Il bilancio dei primi due mesi del 2016 porta l’attivo commerciale a 3,9 miliardi, “in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+3,6 miliardi)”. Al netto dell’energia il surplus sarebbe pari a 7,8 miliardi.