I dati sul numero di presenze nell’ estate 2015 rivelano che l’ Isola è la regione meridionale che registra la maggiore percentuale di visitatori. A livello nazionale guadagna il 15%. Punti di forza: mare, clima e bellezze architettoniche, che hanno attirato sia gli italiani che gli stranieri Messina: «Crescono sì i viaggiatori, però restano ancora alcune carenze come trasporti e infrastrutture
La Sicilia è la «regina meridionale» dell’ estate 2015. Dai dati forniti da Confesercenti infatti risulta che l’ Isola si è aggiudicata il primo posto tra le regioni più visitate del Sud Italia. A livello nazionale ha totalizzato il 15 per cento delle presenze, seguita con un pari merito da Sardegna, Puglia e Calabria (10 per cento).
Ad ammirare il mare e le bellezze architettoniche che caratterizzano la Sicilia sono stati sia italiani che stranieri. Ma nonostante il successo al Sud, c’ è ancora qualche nota dolente. Parola del presidente regionale di Confesercenti, Vittorio Messina: «La ripresa, anche se ancora di modeste proporzioni, è dovuta in buona parte ai consumi turistici.
Quest’ estate il settore turismo ha dimostrato un particolare dinamismo, trainando il resto dell’ economia. Secondo le nostre stime, gli arrivi internazionali sono aumentati.
Purtroppo, però, è ancora poco sfruttato il grande patrimonio culturale di cui l’ Isola dispone, con la metà dei siti culturali siciliani che non fa pagare un biglietto d’ ingresso e visitatori e incassi ben al di sotto del Lazio e della Toscana. E in effetti ida ti, soprattutto se confrontati a quelli delle altre regioni, non invitano all’ entusiasmo».
A rendere ancora più affascinante la Sicilia quest’ anno sono state le ottime condizioni meteo. Ma non solo. «Anche l’ instabilità politica di alcuni Paesi del mediterraneo ci ha aiutato. Il comparto può rappresentare il volano dell’ economia italiana. A patto, però, che il turismo non venga espulso dall’ agenda delle politiche di sviluppo economico, come invece sembra stia accadendo – dichiara Messina -. Nonostante il buon andamento, l’ estate 2015 ha messo in luce tutte le carenze che pe sano sul turismo, dall’ inaffidabilità dei trasporti aerei alla cronica carenza infrastrutturale. Invece di pensare a investire su un settore dalle potenzialità così elevate, però, si parla di aumentare la tassa di soggiorno e di inserire una nuova imposta sui viaggiatori. È incredibile: il turismo è il settore che potrebbe portarci fuori dalle secche della crisi eppure, invece di sostenerlo, lo penalizziamo.
Prima di tutto con la mancanza di in vestimenti in infrastrutture, soprattutto al Sud, in grado di sostenere ed incentivare la dinamica positiva nello sviluppo di nuove start up».
I dati inoltre, rivelano un aumento delle presenze su tutto il territorio nazionale: gli italiani sono tornati a viaggiare (+8,6 per cento) e gli stranieri hanno aumentato i pernottamenti nelle strutture alberghiere (+2,5 per cento) ed extra alberghiere per una crescita complessiva di cir Nella foto a sinistra turisti nella spiaggia di Spisone a Taormina In alto il presidente regionale di Confesercenti, Vittorio Messina ca il 20 per cento del giro d’ affari dell’ economia turistica italiana. «Per la prima volta dal 2010, è avvenuta una crescita anche dei nuovi esercizi con aumenti di circa il 3 per cento sia degli alberghi sia dei ristoranti afferma il presidente di Confesercenti Sicilia-. Si può quindi affermare che l’ estate turistica 2015, da giugno a settembre, si è rivelata ad oggi la migliore dal 2008, anno di inizio della crisi».