Secondo quanto si evince dall’ Employment Outlook dell’Ocse la disoccupazione in Italia ha raggiunto un picco del 12,7% nel 2014, oltre 6 punti percentuali in più rispetto a prima della crisi (6,1% nel 2007), ma nel 2016 comincerà a scendere, passando sotto il 12% nel quarto trimestre.
A crescere l’incidenza della disoccupazione di lungo periodo: nel 2014, il 61,5% dei senza lavoro lo era da almeno 12 mesi, contro il 56,9% del 2013.
Dopo essere rimasto stabile nel 2013, il salario medio nel è aumentato nel 2014 dello 0,8% (dato annualizzato), arrivando a 34.744 dollari. Il salario medio è però diminuito dello 0,4% rispetto al 2007, ultimo anno prima dell’esplosione della crisi. Nei sette anni precedenti, dal 2000 al 2007, il salario medio era invece aumentato dello 0,5%.
C’è un’emergenza però, secondo i dati Ocse, nel Paese, ed è quella riguardante i giovani: “più di una persona su 4 di età uguale o inferiore ai 29 anni in Italia non è né occupata né in educazione (Neet – Neither Employed nor in Education or Training). In Italia sfiorano il 35 per cento nella fascia di età 25-29 anni, a fronte di una media Ocse inferiore al 20 per cento. Sempre in Italia superano il 30 per cento sulla fascia 20-24 anni. Guardando alla più ampia fascia di età 15-29 anni, dove tuttavia il dato italiano incorpora la quota di giovani che vanno ancora a scuola, la percentuale di Neet nella penisola si attesta attorno al 25 per cento”.
“La percentuale di Neet in Italia è aumentata del 40 per cento dall’inizio della crisi, scavando “un divario” rispetto alla media dei paesi avanzati. L’Italia risulta al terzo posto della graduatoria Ocse in termini di percentuale di Neet, oltre il 25%, superata solo da Grecia e Turchia (che però ha visto il livello di Neet scendere dal 40% pre-crisi al 29% nel 2014)”.
“Nel corso dell’ultimo anno le prospettive lavorative dei giovani si sono stabilizzate, con un tasso di disoccupazione assestatosi intorno al 42%. L’ Italia ha un’incidenza della disoccupazione di lungo termine (calcolata su coloro che non riescono a trovare un lavoro per oltre un anno) tra le più alte dell’area, al 61,1%”.