Accolto ricorso tassisti: “è concorrenza sleale”
Il Tribunale di Milano ha disposto il blocco di ‘Uber-pop’, uno dei servizi messi a disposizione dalla app Uber, su tutto il territorio nazionale con inibizione dalla prestazione del servizio. E’ stato dunque accolto il ricorso presentato dalle associazioni di categoria dei tassisti per “concorrenza sleale”.
L’attività svolta da Uber attraverso la ‘app’ Uber-pop, scrive il giudice di Milano Claudio Marangoni nell’ordinanza, è “interferente con il servizio taxi organizzato dalle società, svolto dai titolari di licenze”. “La richiesta di trasporto trasmessa dall’utente mediante l’app Uber-pop – si legge – oltre ad essere modalità tecnica già utilizzata dalle cooperative di tassisti appare di fatto del tutto assimilabile al servizio di radio taxi. La mancanza di titoli autorizzativi – scrive ancora – da parte degli autisti Uber-Pop, come invece prevedono le leggi sui servizi di trasporto, comporta un effettivo vantaggio concorrenziale per il gruppo Uber e uno sviamento di clientela indebito. Senza i costi inerenti al servizio taxi, gli autisti Uber-Pop possono applicare tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico”.