“La decisione dell’antitrust sul caso Booking.com lascia l’amaro in bocca perché ha di fatto costretto a correggere le politiche di parità tariffaria che gravano sugli albergatori da parte di Booking.com, lasciandola però di fatto immutata sui canali on-line”. E’ quanto afferma il Presidente di Assohotel-Confesercenti, Filippo Donati, sottolineando che “la scelta penalizza sia gli albergatori che il consumatore finale, il quale non può avere la possibilità di ottenere la migliore tariffa sul mercato digitale”. “Ulteriormente deludente è il periodo (5 anni) durante i quali saranno monitorati gli effetti sul mercato che, possiamo anticiparlo da subito, saranno praticamente nulli. Ora – conclude Donati – sta ai consumatori ed alle imprese lanciare segnali chiari perché si comprenda che il problema reale riguarda la libertà di mercato. Un mercato che la richiede fortemente e che ha fatto proprio della libertà tariffaria, ove possibile, la sua forza”.