Scende anche il deficit, a 234 milioni. Crollano esportazioni verso Russia (-36,7%)
Esportazioni extra-Ue in calo a gennaio. Il dato, informa l’Istat, ha registrato una contrazione del 2,4% su base mensile e del 3,5% su base annuale. In riduzione anche l’import, con decrementi pari rispettivamente allo 0,4% e all’8,5%. Nel complesso, la bilancia commerciale italiana ha chiuso il mese con un deficit pari a 234 milioni, in forte riduzione rispetto a quello dello stesso mese dell’anno precedente, pari a 938 milioni). Il surplus dell’interscambio di prodotti non energetici (+2,2 miliardi) e’ tuttavia inferiore a quello registrato a gennaio 2014 +3,1 miliardi).
La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue e’ imputabile, in misura maggiore, all’energia (-18,5%) e ai beni strumentali (-2,7%). Soltanto le vendite di prodotti intermedi (+0,4%) sono in lieve espansione.
Dal lato dell’import la flessione congiunturale e’ ascrivibile all’energia (-5,8%) e, in misura minore, ai beni strumentali (-3,2%). Al netto della componente energetica la dinamica e’ positiva (+1,6%) con una forte crescita dei prodotti intermedi (+5,5%). Nell’ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue e’ lievemente positiva (0,2%), con le vendite di energia (-19,8%) in forte calo. Al netto della componente energetica, la crescita congiunturale dell’export nell’ultimo trimestre e’ piu’ sostenuta (+1,4%) ed e’ trainata dalle vendite di beni di consumo (+3,8%) e di prodotti intermedi (+2,2%). Nello stesso periodo, la flessione congiunturale delle importazioni (-1,4%) e’ determinata dal forte calo dell’energia (-15,2%). Al netto dei prodotti energetici, si registra una rilevante espansione degli acquisti (+4,7%), particolarmente intensa per i beni di consumo (+5,5%) e i beni strumentali (+5,2%).
A gennaio gli Stati Uniti rappresentano il mercato di sbocco piu’ dinamico (+24,4%). Le vendite verso Russia (-36,7%), Mercosur (-24,0%), Asean (-12,8%) e Giappone (-12,7%) sono invece in marcata flessione. Le importazioni da Russia (-40,2%) e Opec (-23,3%) sono in rilevante calo; in controtendenza risultano gli acquisti da Stati Uniti (+15,6%) e Mercosur (+13,9%).