Complessivamente – interviene Salvo Politino, direttore della Confesercenti Catania – la situazione segna una flessione delle vendite rispetto all’anno scorso ( il 45% degli intervistati rileva un calo dal 10% al 40%; il 45% rileva un andamento sullo stesso livello dell’anno scorso, solo il 10% rileva un aumento che va dal 5 al 10%)
Tutti i negozianti, come previsto dalla normativa regionale, hanno iniziato i saldi di fine stagione sabato scorso. Lo evidenzia l’indagine del Centro Studi della Confesercenti Catanese, che ha rilevato l’andamento delle vendite a una settimana dall’avvio. “Quest’anno – dichiara Salvo Politino, Direttore della Confesercenti Catania – l’attesa sui saldi era ancora più forte degli anni precedenti per la maggior parte dei nostri commercianti, ma purtroppo le aspettative sono state deluse dai dati relative alle vendite della prima settimana.
Una considerazione da fare – prosegue Politino – è che il 90% degli intervistati ha affermato che, è necessario che la pubblica amministrazione si impegni a far rispettare le regole, perché non è possibile continuare come oggi dove si assiste alla completa inosservanza delle stesse a cominciare da quelle previste per le vendite di fine stagione e per le vendite promozionali. Anche per questo abbiamo ribadito in tutte le sedi, la nostra contrarietà a ulteriori liberalizzazioni selvagge e demagogiche nel settore. Il 75% degli intervistati e soprattutto i piccoli esercenti si sono dimostrati contrari alla liberalizzazione dei saldi, mentre il 25% si è mostrato favorevole all’ipotesi di liberalizzazione. Complessivamente la situazione segna un peggioramento delle vendite rispetto ai primi sette giorni dello scorso anno, ma dovremo attendere alcune settimane per verificare se la tendenza in atto tenderà a consolidarsi.
L’indagine ha confermato che, in una fase di difficoltà economica generalizzata, siamo in presenza di un ulteriore calo da parte delle famiglie a ricorrere agli acquisti in queste occasioni. Il settore dell’abbigliamento ha registrato un calo dal 10% al 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con uno scontrino medio che va dalle 20 alle 200 euro; la pelletteria un calo dal 10% al 20% con uno scontrino medio che va dalle 30 euro alle 150 euro; il settore delle calzature un calo dal 10% al 40% con uno scontrino medio che va dalle 30 alle 150 euro. Il campione degli intervistati che riguarda operatori del centro di Catania, ha evidenziato come la nostra città stia vivendo un momento di grave crisi. Secondo il Direttore Politino una delle cause principali è l’eccessiva offerta, dovuta al proliferare delle grandi attività, alla presenza eccessiva di centri commerciali a discapito delle imprese più piccole e un piano parcheggi non all’altezza della situazione. Tutto questo collegato al fatto della perdurante crisi economica, con calo dei consumi e riduzione del potere d’acquisto dei consumatori, e al fatto che si sono portate avanti situazioni che tendono a favorire aperture di nuove medio grandi superfici con una carenza di infrastutture per la nostra città che, continuano ad essere assolutamente insufficiente per le esigenze di Catania. Tutto ciò – conclude Politino – ci porta a pensare che ci si sia indirizzati verso un tale eccesso di offerta commerciale che non solo non porterà benefici ai consumatori, ma indebolirà l’intera rete distributiva esistente lasciando dietro di sé la chiusura di molte attività con conseguenti effetti negativi anche sul piano sociale e sull’intero centro storico, risorsa che invece dovrebbe essere a nostro avviso incentivata e valorizzata nell’ottica anche di una crescita del turismo, che riteniamo essere oggi un bacino di potenziali nuovi consumi.